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Congregatio de Causis Sanctorum 731
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Congregatio de Causis Sanctorum 733
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Congregatio pro Gentium Evangelizatione 739
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nei seminari e nelle università. La Chiesa in Corea è stimata per il suo
ruolo nella vita spirituale e culturale della nazione e per il suo forte impul-
so missionario. Da terra di missione, la Corea è diventata oggi una terra
di missionari; e la Chiesa universale continua a trarre beneficio dai tanti
sacerdoti e religiosi che avete inviato nel mondo.
Essere custodi della memoria significa qualcosa di più che ricordare e
fare tesoro delle grazie del passato. Significa anche trarne le risorse spirituali
per affrontare con lungimiranza e determinazione le speranze, le promesse e
le sfide del futuro. Come voi stessi avete notato, la vita e la missione della
Chiesa in Corea non si misurano in definitiva in termini esteriori, quantita-
tivi e istituzionali; piuttosto esse devono essere giudicate nella chiara luce
del Vangelo e della sua chiamata ad una conversione alla persona di Gesù
Cristo. Essere custodi della memoria significa rendersi conto che la crescita
viene da Dio1 e al tempo stesso è il frutto di un paziente e perseverante
lavoro, nel passato come nel presente. La nostra memoria dei martiri e
delle generazioni passate di cristiani deve essere realistica, non idealizzata
e non « trionfalistica ». Guardare al passato senza ascoltare la chiamata di
Dio alla conversione nel presente non ci aiuterà a proseguire il cammino;
al contrario frenerà o addirittura arresterà il nostro progresso spirituale.
Oltre ad essere custodi della memoria, cari fratelli, voi siete anche chia-
mati ad essere custodi della speranza: quella speranza offerta dal Vangelo
della grazia e della misericordia di Dio in Gesù Cristo, quella speranza che
ha ispirato i martiri. È questa speranza che siamo invitati a proclamare
ad un mondo che, malgrado la sua prosperità materiale, cerca qualcosa di
più, qualcosa di più grande, qualcosa di autentico e che dà pienezza. Voi e
i vostri fratelli sacerdoti offrite questa speranza con il vostro ministero di
santificazione, che non solo conduce i fedeli alle sorgenti della grazia nella
liturgia e nei sacramenti, ma costantemente li spinge ad agire in risposta
alla chiamata di Dio a tendere alla meta.2 Voi custodite questa speranza
mantenendo viva la fiamma della santità, della carità fraterna e dello zelo
missionario nella comunione ecclesiale. Per questa ragione vi chiedo di
rimanere sempre vicini ai vostri sacerdoti, incoraggiandoli nel loro lavoro
1 Cfr 1 Cor 3, 6. 2 Cfr Fil 3, 14.