680 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
682 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
684 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
686 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
688 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
690 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
692 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
694 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
696 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
698 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
700 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
702 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
704 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
706 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
708 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
710 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
712 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
714 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
716 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
718 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
720 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
722 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
724 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
726 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
728 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 729
730 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 731
732 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 733
734 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
736 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 737
738 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 739
Acta Francisci Pp. 705
Adesso, la speranza. Qual è la speranza? Ci sono tante speranze, ma ce
n'è una bella. La Corea è una, è una famiglia: voi parlate la stessa lingua,
la lingua di famiglia; voi siete fratelli che parlate la stessa lingua. Quan-
do [nella Bibbia] i fratelli di Giuseppe sono andati in Egitto a comprare
da mangiare - perché avevano fame, avevano soldi, ma non avevano da
mangiare - sono andati lì a comprare cibo, e hanno trovato un fratello!
Perché? Perché Giuseppe se n'era accorto che parlavano la stessa lingua.
Pensate ai vostri fratelli del Nord: loro parlano la stessa lingua e quando
in famiglia si parla la stessa lingua, c'è anche una speranza umana.
Poco fa abbiamo visto una cosa bella, quello sketch del figliol prodigo,
quel figlio che se n'era andato, aveva sprecato i soldi, tutto, aveva tradito
il padre, la famiglia, aveva tradito tutto. Ad un certo momento, per le ne-
cessità, ma con molta vergogna, ha deciso di tornare. E aveva pensato a
come chiedere perdono al suo papà. E ha pensato: « Padre, ho peccato, ho
fatto questo di male, ma io voglio essere un dipendente, non tuo figlio » e
tante belle cose. Ma ci dice il Vangelo che il padre lo ha visto da lontano.
E perché lo ha visto? Perché tutti i giorni saliva sul terrazzo per vedere
se tornava il figlio. E lo ha abbracciato: non lo ha lasciato parlare; non lo
ha lasciato dire quel discorso e neppure chiedere perdono, lo ha lasciato
in seguito… e ha fatto festa. Ha fatto festa! E questa è la festa che piace a
Dio: quando noi torniamo a casa, torniamo da Lui. « Ma Padre, io sono un
peccatore, io sono una peccatrice… ». Meglio ancora, ti aspetta! Farà ancora
più festa! Perché lo stesso Gesù ci dice che in cielo si fa più festa per un
peccatore che torna che per cento giusti che rimangono a casa.
Nessuno di noi sa cosa ci aspetta nella vita. E voi giovani: « Che cosa
mi aspetta? ». Noi possiamo fare cose brutte, bruttissime, ma per favore non
disperare, c'è sempre il Padre che ci aspetta! Tornare, tornare! Questa è
la parola. Come back! Tornare a casa, perché mi aspetta il Padre. E se io
sono molto peccatore, farà una grande festa. E voi sacerdoti, per favore,
abbracciate i peccatori e siate misericordiosi. E sentire questo è bello! A
me fa felice questo, perché Dio mai si stanca di perdonare; mai si stanca
di aspettarci.
I had written three suggestions but I have talked about this: prayer,
Eucharist and work for others, for the poor.