680 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
682 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
684 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
686 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
688 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
690 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
692 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
694 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
696 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
698 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
700 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
702 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
704 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
706 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
708 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
710 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
712 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
714 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
716 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
718 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
720 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
722 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
724 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
726 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
728 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 729
730 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 731
732 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 733
734 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
736 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 737
738 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Gentium Evangelizatione 739
Acta Francisci Pp. 717
una domanda circa i frutti che l'identità di cristiani sta portando nella
vostra vita e nella vita delle comunità affidate alla vostra cura pastorale.
L'identità cristiana delle vostre Chiese particolari appare chiaramente nei
vostri programmi di catechesi e di pastorale giovanile, nel vostro servizio
ai poveri e a coloro che languiscono ai margini delle nostre ricche società
e nei vostri sforzi di alimentare le vocazioni al sacerdozio e alla vita re-
ligiosa? Appare in questa fecondità? Questa è una domanda che faccio, e
ognuno di voi può pensarci.
Infine, assieme ad un chiaro senso della nostra propria identità di cri-
stiani, il dialogo autentico richiede anche una capacità di empatia. Perché
ci sia dialogo, dev'esserci questa empatia. La sfida che ci si pone è quella
di non limitarci al ascoltare le parole che gli altri pronunciano, ma di co-
gliere la comunicazione non detta delle loro esperienze, delle loro speranze,
delle loro aspirazioni, delle loro difficoltà e di ciò che sta loro più a cuore.
Tale empatia dev'essere frutto del nostro sguardo spirituale e dell'espe-
rienza personale, che ci porta a vedere gli altri come fratelli e sorelle, ad
« ascoltare », attraverso e al di là delle loro parole e azioni, ciò che i loro
cuori desiderano comunicare. In questo senso, il dialogo richiede da noi un
autentico spirito « contemplativo »: spirito contemplativo di apertura e di
accoglienza dell'altro. Io non posso dialogare se sono chiuso all'altro. Aper-
tura? Di più: accoglienza! Vieni a casa mia, tu, nel mio cuore. Il mio cuore
ti accoglie. Vuole ascoltarti. Questa capacità di empatia ci rende capaci di
un vero dialogo umano, nel quale parole, idee e domande scaturiscono da
un'esperienza di fraternità e di umanità condivisa. Se vogliamo andare al
fondamento teologico di questo, andiamo al Padre: ci ha creato tutti. Siamo
figli dello stesso Padre. Questa capacità di empatia conduce ad un genuino
incontro - dobbiamo andare verso questa cultura dell'incontro - in cui il
cuore parla al cuore. Siamo arricchiti dalla sapienza dell'altro e diventiamo
aperti a percorrere insieme il cammino di una più profonda conoscenza,
amicizia e solidarietà. « Ma, fratello Papa, noi facciamo questo, ma forse
non convertiamo nessuno o pochi… ». Intanto tu fai questo: con la tua iden-
tità, ascolta l'altro. Qual è stato il primo comandamento di Dio Padre al
nostro padre Abramo? « Cammina nella mia presenza e sii irreprensibile ».
E così, con la mia identità e con la mia empatia, apertura, cammino con
l'altro. Non cerco di portarlo dalla mia parte, non faccio proselitismo. Papa