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ad externam caeremoniam, et ad meri ritus conditionem sacra- mentum redigat : doctrina istaec christiani matrimonii essentiae conceptum subvertit, in quo connubiale ligamen, religione sancti-

ficatum, una fit res cum sacramento, et cum eo unum individuum constituit subiectum, et unicam substantiam. Quamobrem in chri- stiana societate connubium profanare, idem est ac illud de gradu deiicere, fidei subiectorum religiosae iniuriam inferre, atque exi- tiosas eorumdem conscientiae intexere insidias, eoquod sola civilis actus legalitas nec sufficit, nec sufficere potest ad honestándoos eorum uniones, et felices reddendas eorum familias. Neque ca- tholicarum nationum prodest exemplum, quae diris funditus agi- tatae ludis motibusque socialibus, talem subire reformationem coactae fuere, quam vel inspiraverunt doctrinae et opera hete- rodoxorum, aut indidit imperantium vis; quae tamen reformatio praeter quam quod uberrimos dederit amaritudinis fructus, num- quam pacifica usa est possessione, sed incessanter reprobata fuit per proborum catholicorum conscientiam, nec non per legitimum Ecclesiae magisterium.

cattolici non può accogliere questa dottrina come base d'una legis- lazione cristiana sul matrimonio, per la ragione- che fondasi sopra un errore dommatico più volte condannato dalla Chiesa, quale è quello di ridurre il Sacramento ad una estrinseca ceremonia e alla condizione di un semplice rito; dottrina che sovverte 1' essenziale concetto del matrimonio cristiano, nel quale il vincolo connubiale santificato dalla religione, s'identifica col Sacramento e costituisce inseparabilmente con esso un solo soggetto ed una sola realità. Perlocchè dissacrare il connubio in mezzo ad una società cristiana vai quanto degradarlo, fare onta alla fede religiosa dei sudditi, ed ordire un funesto inganno alle loro coscienze, essendoché la sola legalità dell'atto civile senza il Sacramento non valga, nè possa valere, ad onestare le loro unioni e felicitare le loro famiglie. - Nè monta l'esempio di quelle nazioni cattoliche che travagliate già profondamente da fiere lotte e da sconvolgimenti sociali, si videro astrette a subire una riforma di tal tempra, o ispirata da dottri- ne ed influenze eterodosse o stabilita dalla prepotenza degl' impe- ranti; la quale riforma peraltro, oltr' essere stata ivi feconda di amarissimi frutti, non ebbe mai pacifico possesso, ma fu constante- mente disapprovata dalla coscienza degli onesti cattolici e dal le- gittimo magistero della Chiesa.