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petente. Senza l'approvazione del Vescovo non si possono* fondare Comitati nè^opere di Azione Cattolica nel territorio- delia sua giurisdizione. Quanti hanno a cuore il vero pro- gresso e i risultati dell' Opera dei Congressi in tutte le sue manifestazioni ricordino sempre questa grave sentenza: È preferibile che un' opera non si f accia anziché farla all'infuori o contro la volontà del Vescovo. Perciò abbiano sempre sotto- gli occhi ed osservino fedelmente gli Avvertimenti ed il Pro- gramma di Azione popolare Cristiana, che si trovano annessi allo Statuto e^Regolamento dell' Opera dei, Congressi (App. Ay e B), l'Istruzione della S^ C. degli Affari Ecclesiastici Stra- ordinari del 27 Gennaio 1902 ed il recente Motu-propria emanato dal Santo Padre sopra la stessa Azione popolare Cristiana ( 1 ) . - Molti deplorevoli inconvenienti non si sareb- bero verificati, se tutti i fedeli amanti dell'Azione Cattolica, e tutti i giornalisti cattolici avessero ricordato, letto con pia frequenza ed osservato con più lealtà quanto vien stabilito- in quei gravi documenti. Vuole perciò il Santo Padre che i Vescovi con particolare sollecitudine e con paterna fermezza esigano la piena sottomissione dottrinale e pratica alle- pre- scrizioni e norme di quei documenti medesimi.

Il Santo Padre con queste disposizioni intende assicurare un più opportuno indirizzo alle opere cattoliche in Italia, le quali, senza l'efficace e costante azione dei Vescovi, che hanno- dal Cielo grazia di stato e lumi speciali per il buon governa delle loro Diocesi, saranno sempre languide, incerte e con- fuse. I Cattolici, animati da vero spirito di fede, compren- deranno di leggieri che le norme presenti non devono e non possono significare un regresso nell'Azione Cattolica in Italia nè una diminuzione di fiducia da parte della Santa Sede verso quanti si dedicarono allo sviluppo dell' Opera dei Con- gressi; ma al contrario importano una ferma volontà nel

(i) Cfr. Acta S. Sedis, vol . 04, p. 401 \ necnon vol . 36, p. 339.