38 Appendix I.

La Santa Sede con dispaccio diretto al Nunzio Pontificio il io Giugno (Docum. V), di cui fu data lettura e rilasciata copia al Signor Delcassé, si affrettò a dare le più ampie spie- gazioni, dichiarando che le parole progredi ad ulteriora, che leggevansi nella citata lettera del 17 Maggio, come nella precedente del 26 Gennaio 1900, secondo la fraseologia pro- pria della Sacra Congregazione del S. Uffizio, non significano punto deporre Y imputato dal suo officio o infliggergli altra pena disciplinare, ma unicamente sottometterlo a regolare processo a forma de' sacri canoni. Quindi la Sacra Congre- gazione nella citata lettera, in altre parole, diceva semplice- mente al Vescovo che, ove egli non avesse seguito nello spazio di un mese il consiglio datogli di dimettersi sponta- neamente, sarebbe stato chiamato in Roma, e, comunicategli tutte le imputazioni, sarebbe stato invitato a difendersi e giu- stificarsi. Se il Vescovo fosse riuscito a ribatterle, il Santo Padre sarebbe stato felicissimo di proclamarne la innocenza; neh' ipotesi poi eli una deposizione o di una spontanea ri- nunzia, le disposizioni concordatarie sarebbero state da parte della Santa Sede scrupolosamente osservate.

Queste spiegazioni parvero soddisfare il Signor Ministro ; certamente esse non ebbero replica alcuna e quindi la Santa Sede con ragione ritenne fossero state accettate. Del resto Monsignor Nunzio a varie riprese aveva intrattenuto il Go- verno francese sia sotto l'attuale sia sotto il precedente Ga- binetto-delia triste situazione della diocesi di Lavai, insistendo sulla necessità di apportarvi un rimedio. L' ultima volta ne tenne parola il 19 Gennaio, u. p., col Signor Dumay, Di- rettore de' Culti.

Frattanto Monsignor Geay in data 24 Giugno diresse una lettera al Santo Padre (Docum. VI), nella quale, senza far cenno alcuno di quella del 17 Maggio e della comunicazione datane al Governo, annunziava la sua venuta per il futuro mese di Ottobre, non avendo ancora raccolto, diceva egli,