Appendix I. 4 3

zione, non aliena dal prolungare di un mese il termine asse- gnato ai due Vescovi, purché questi nel frattempo si recassero in Roma per giustificarsi, ed ove rifiutassero di recarvisi o non riuscissero a giustificarsi, il Governo fosse disposto ad inten- dersi colla Santa Sede per provvedere all'amministrazione delle diocesi. Tutto fu inutile (Docum. XXIII e XXIV). La storia dirà che il Governo francese ha rotto le sue secolari relazioni diplomatiche con la Santa Sede, perchè questa, esclusivamente competente nella materia, dopo averne informato lo stesso Governo, ha chiamato due Vescovi a giustificarsi dalle gravi imputazioni che pesavano sopra di loro.

D O C U M E N T I

DOCUMENTO I.

L'Emo Signor Cardinale Segretario del S. Uffizio a Mon- signor Vescovo di Lavai.

Illustrissime ac Reverendissime Domine,

Plura dudum ac novissime Sanctissimo D. N. relata sunt, indubiis eheu! omnino testimoniis comprobata, quae Ampli- tudinem Tuam episcopali ministerio, qua decet auctoritate atque efficacia, amplius fungi non posse certissime ostendunt. Haec omnia in amaritudine cordis sui coram Domino recolens, idem Sanctissimus D. N., ad Tui ipsius ac gregis Tibi con- crediti saluti suaviter consulendum, Amplitudinem Tuam, no- mine atque auctoritate Sua, per me' invitandam mandavit ad istius dioecesis curam et regimen ultro libenterque quampri- mum resignandum. Quod ubi contingat, totum hac de re ne- gotium sub secreto S. O. religiose servabitur, ad nominis et characteris Tui decus tutandum. Id vere studiose flagito, ne, quod Deus avertat, ad ulteriora progredi necesse sit.