Appendix L 4 7

giurisdizione sulla Chiesa Cattolica - il vigilare con indefessa sollecitudine sull'andamento delle singole diocesi dell' orbe cat- tolico, per promuoverne il progresso nel bene, ed impedir- ne, ove occorresse, la spirituale decadenza. E noto altresì che, nel compimento di questo alto dovere, il Sommo Pon- tefice, è coadiuvato dalle Romane Congregazioni fra le quali si annovera in primo luogo la Suprema Congr. del S. Uffizio, cui è devoluto il compito il più importante e vi- tale nella Chiesa, quello cioè di tutelare la integrità della fede e la purezza dei costumi specialmente nel Clero ed in modo particolare nei Vescovi. Egli è perciò che la detta Con- gregazione si onora di avere come Prefetto lo stesso Ponte- fice, e come Segretario un Cardinale.

Fin dall'.anno 1899 per ordine espresso del Sommo Pon- tefice Leone XIII, la citata Suprema Congregazione del S. Uf- fizio fu obbligata di prendere in serio esame gli addebiti fatti a Monsignor Geay e le conseguenze che ne risultavano nel- l'andamento religioso e morale della diocesi. Da questo esame apparve subito che soli due partiti si presentavano : o quello di un regolare procedimento a tenore dei sacri canoni, senza trascurare a suo tempo le prescrizioni del Concordato, o I' altro di un appello alla coscienza e al personale vantaggio del Vescovo, invitandolo ad una libera e spontanea rinunzia. Tutto ponderato, e neh' intento di evitare scandali e dicerie, ed allo stesso tempo di provvedere, il meglio che fosse pos- sibile, all'onore del Vescovo, e risparmiare a lui e alla Santa Sede il dolore di un processo canonico in materia così de- licata, venne prescelto il secondo partito, chiaro essendo che facile sarebbe stato a Monsignor Geay di coonestare con plausibili ragioni il suo spontaneo ritiro.

All' invito, che in questo senso gli venne fatto il 26 Gen- naio 1900 a nome di S. S. Leone XIII, Monsignor Geay si die premura di rispondere con la seguente lettera, datata dall'Arcivescovato di Bourges il 2 Febbraio 1900: