S. Romana Rota. 107

fessores affecit Leo XIII f. r., a i t : « F ra gli atti di benevolenza deve anno-

v e r a r s i i l desiderio di accordare loro una pensione per provvedere al

« lo ro avvenire. A tale scopo fu redatto un regolamento, ma con l'espli-

« cita dichiarazione che con esso non s ' intendeva imporre alcun obbligo

« alla S. Sede, nè dare ai Professori alcun diritto, come tut to fu con-

« fermato nel l 'ar t . 10 concepito in questi te rmini : " Le disposizioni con-

« tenute nei precedenti articoli saranno mantenute fino a che le condi-

z i o n i economiche della S. Sede lo permet teranno, e non pot ranno in

« qualsiasi tempo e sotto qualsiasi pretesto attr ibuire alcun diritto giu-

« ridico a favore delle persone sussidiate, e costituire alcun vincolo legale

« a carico del Consiglio e della S. Sede ". Tn seguito a questo due soli

« professori ebbero la sorte di godere dell' accordato beneficio, ma poco

« dopo le condizioni della S. Sede essendosi aggravate per sopraggiunti

« disastri, lo stesso Pontefice non si trovò più in grado di proseguire a

« largheggiare in beneficenze come avrebbe voluto, e le recenti ristret-

« tezze lo indussero a venire nella determinazione di cessare dal con-

« cedere ulteriori pensioni ; che anzi nel l 'udienza del giugno 1897 ordinò

« di mettere tosto in esecuzione tale determinazione. Così e non altri-

« menti s tavano le cose quando i due Istituti furono affidati alle due

« Congregazioni religiose. - Il non esserci fondi stanziati per dare pen-

« sioni ai Professori, e non avere questi fatto mai alcun rilascio allo

« scopo, e il non trovarsi la S. Sede in condizione di secondare il loro

« desiderio, sono motivi che inducono questa S. Congreg, a non esporre

« la domanda dei Professori ad una nuova e certa negativa. Non resta

« che sperare in tempi migliori. - Con ciò credesi aver risposto alla

«memor i a presentata alla S. V. dai Professori, nella quale vi sono non

« lievi inesattezze, ed alla let tera della S. V. ». Iamvero, his habit is prae

oculis scriptis documentis , nemo non videt, quanta vis t r ibuenda sit

declarationibus oral ibus supra relatis, quibus actores inni tuntur . Est

revera omnino singularis in hac causa, ut actores ipseque Promotor ,

dum maximam t r ibuunt vim declarationibus oralibus, ambiguis, et quasi

privatis, nihil deinde faciant declarationes claras, concordes et formaliter

a S. Congregatione scripto da tas . Ceterum declarationes Emi Card. Satolli

tempore translat ionis Inst i tut i factae ad perpetui tatem officii Professorum

nullatenus alludent, et nihil aliud significant nisi quod, t ranslato Insti-

tuto, conditio Professorum immuta ta mansisset. Hoc liquet ex deposi-

tione comitis C. Santucci, qui a Professoribus rogatus Emum Praefectum

S. Congreg. Studiorum adivit ad eorumdem timores exponendus, uti

supra iam est dictum. Eiusdem rationis et significationis sunt verba,

iam supra citata, Cardinalis eodem tempore prolata, a professore Biroc-