EX AEDIBUS VATICANIS 109

derà esser questo un abuso intollerabile, punibile con il car- cere e con gravissime multe. Ed è, mentre si manifestano tali disposizioni, che vorrebbe far credere alla assoluta indipen- denza del Sommo Pontefice e dar peso a concessioni che di- consi fatte alla Chiesa dal Parlamento ! Il Guardasigilli si appella al buon senso pubblico; ma sembra per verità che in questo non si affidi gran fatto, poiché permettendo solamente T attacco e vietando la difesa, il suo appello addiviene una derisione.

Se non che, il solo fatto di un Ministro che in presenza di un discorso pronunziato solennemente dall'Autorità più Augusta esistente sulla terra, lascia da parte i fatti enunciati come altrettante ingiurie onde Essa è vittima, e chiamando in certo modo innanzi a sè questa autorità, con linguaggio cavilloso e ben diverso da quello cui vuol rispondere si dif- fonde solamente a tacciarla di violenza e di eccitamento a rivolta, e giunge persino a rimproverarle di aver mosso la-

tolerabilem, carcere aliisque gravissimis poenis mulctandum. Interea vero* istis mediis dispositionibus, plena Summi Ponti- ficis asseritur libertas et concessiones, favore Ecclesiae pera- ctae, in Aula Oratorum populi supremis extolluntur laudibus. Publicum idem Minister obtestatur sensum ; quem tamen parvipendere videtur, eoquod dum indulgeat, ut (Allocutio) vituperetur eamdemque protueri vetet, sane eius obtestatio illusoria evadit.

Attamen ex unico huius Ministri facto , qui ex ver- bis solemniter prolatis ab Augustissima omnium auctori- tatuum,postha.bens facta proclamata, cev totidem contumelias, quorum Ipsa victima est; et in suo conspectu quodammodo istam sistere cogens auctoritatem, et verbis usus captiosis, longe diversis ab illis quibus respondere ducit, totus in eo est ut eamdem accuset vis, incitationisque ad rebellionem, eamdemque poenitus exprobrahs quod questa sit, dum, eius iudicio, agere gratias debuisset; hoc tantum, repetam, sufi-