EX AEDIBUS \ 4 T I C A N I S IL i

fei ri Esieri; facendogli special menf e riflettere cne se hanno giù sto motivo di offesa i cattolici italiani i quali, malgrado certi ben noti plebisciti di cui parla in Circolare, addimostrano in mille guise, con vera spontaneità ed in tutte le occasioni la loro ferina adesione al Sommo Pontefice; non minore ragione di lagnanza ne hanno i cattolici delle altre nazioni, ed è per- ciò interresse speciale dei rispettivi Governi di preoccuparsi seriamente di tale condizione di cose, a seconda appunto delle raccomandazioni fatte dal S. Padre nella Sua ultima Allocu- zione: tanto più che coli'invocare che si fa le relazioni diplo- matiche di fatto esistenti, e delle quali si esagera a bello studio la portata, si vorrebbe in parte far ricadere eziandio la responsabilità dei mali che dal Sommo Pontefice si deplo- rano in questa Italia sopra gli stessi Governi esteri, e tanto più ancora che se nel querelarsi di non potere nella situa- zione attuale convenientem ente governare la Chiesa, il S. Pa- dre fa appello all'azione dei fedeli presso i Governanti; que-

praecipue perpendat, quod si iure offensione afficiuntur Italiae Catholici qui, nonobstantibus quibusdam valde notis plebi scitis, de quibus Litterae circulares loquuntur, tamen variis modis et ultro omnibus in adiunctis immotam pro- munt adhaesionem Summo Pontifici; haud leviori de causa dolent aliarum nationum catholici: proindeque cuiuslibet Gubernii maxime interest ut huius rei status serio perpen- datur iuxta ea quae SSmus Pater in sua Allocutione ex- petivit; et eo magis quia invocando, ceu fit, diplomaticas relationes, de facto existentes, quarumque de industria extollitur vis, censetur quod ipsa extera Gubernia respon- deant ex parte de aerumnis quas Summus Pontifex deplo- rat; idque eo fortius etiam, quia quum S. Pater moereat quod Ecclesiam convenienter his in adiunctis regere non possit, et fidelium actionem apud Gubernia invocet, tamen