162 CONSULTO LEGALE

la Chiesa e la Santa Sede, cosicché si vede che fu concesso piut-

tosto alla persona che alla dignità , e perciò esteso piuttosto ai

suoi successori naturali nel principato che agli estranei, come in-

segnano Lotterio de re benefit, lib. 2, quaest. 9, num. 16 e 17, e

Da Ponte de potestate pro-regi s, tic. de divers, provis. num. 41.

- E poi regola di giure comune che i privilegi e gl' indulti, sendo

d'ordinario contrari al dritto, devono interpretarsi strettamente ,

e però devono piuttosto ritenersi come personali che reali (Ri-

cherio, de universa iurisprudentia, tit. de privilegiis, artic. 183).

Ora è concorde sentimento de' giureconsulti che questa regola debba

valere massime nel giuspatronato; ed a gran ragione, poiché avverto-

no che quel dritto di presentare e nominare è odioso e, a detta de' fo-

rensi, esorbitante, mentre diminuisce la libertà della Sede Apostolica

cui si appartiene di dritto il conferimento de'beneficì, ed attribuisce

a laici un dritto spirituale, o annesso a cosa spirituale, il che da ogni

legge è loro negato. Dal che inferiscono che siffatto privilegio debba

restringersi, ed in ogni dubbio debba tenersi come personale, da che

le persone mancano più facilmente che le cose, e più agevolmente

la Chiesa può riacquistare la sua libertà - Card. de Luca de iu-

spatronatus, discors. 2 per intiero. - A sostegno di questa sen-

tenza sta 1' osservanza ; imperciocché quando negli Stati d'Italia

passò la sovranità da una famiglia in un' a l tra , i nuovi principi

non usarono de'privilegì accordati ai principi antecedenti, ma nuove

concessioni implorarono dai sommi Pontefici per ottenere il dritto

di presentare. Dal che appar manifesto che i detti privilegi non

erano annessi soltanto alla dignità ed al potere sovrano ; ma erano

in certo modo ereditari, giacché altrimenti sarebbe stato inutile

che i nuovi principi da capo tornassero a dimandarli. Ed invero

quando l'isola di Sardegna venne in potere di Amedeo duca di Sa-

voia, costui non usò de'privilegì che i Papi, specie G-regorio XV

aveano indulto al re di Spagna e di Aragona, ma implorò nuova

concessione dal Papa Benedetto X I I I . E nello stesso secolo trascorso,

quando il regno delle due Sicilie si concedeva dalla Chiesa romana

come feudo ereditario, i principi non pure ottenevano dalla S. Sede

l'investitura, ma avevano cura altresì d'impetrare la facoltà di

nominare alle chiese cattedrali e ad altri benefizi-ecclesiastici, come