168 CONSULTO LEGALE

zioni, ed il ritorno ai primi dritti e privilegi, siccome notasi nella

legge 75 al Digesto de regalis iuris.

Si arroge a tutto questo cosa di maggior peso, che non ammette

replica, cioè che i sovrani del nuovo regno si resero incapaci di conse-

guire o ritenere que'privilegì che furono dalla Chiesa concessi ai prin-

cipi precedenti. - Son palesi a tutti le leggi e gli atti di questo

regno, ostili e dannosi ai dritti della Chiesa, ai suoi beni, alle sue

persone : è palese la violenta ed iniquissima usurpazione del do-

minio della Santa Sede e la condizione in cui sacrilegamente fu

posto il. supremo Pastore. - In questo stato di cose è somma te-

merità l'invocare i privilegi che la Santa Sede Apostolica avea

benignamente indulto ai principi pe' loro meriti e la loro devozione

verso la Chiesa. Se ognuno che per titolo di fondazione e dotazio-

ne acquistò il dritto di patronato ne viene privato , come tutti

sanno, quante volte abbia usurpato i beni della Chiesa o ne abbia

leso i diritti (Ferraris nella biblioteca canonica, Voc. iuspatrona-

tus art. 2), ciò dee intervenire per più forte ragione nel giuspa-

tronato che compete soltanto per grazia e privilegio ; tanto più che

in questi privilegi vi è la condizione implicita di essere ossequioso

e devoto verso la Chiesa da cui essi hanno vita. Tal condizione

poi nel caso presente non solo è implicita, ma talvolta anche espres-

sa, come apparisce nelle concessioni allegate di sopra. Non pote-

vano dunque i reggitori del regno d'Italia violare i dritti della

Chiesa, e spregiare 1' autorità della Santa Sede senza perdere in-

sieme il dritto di ritenere o di acquistare i privilegi di nominare

o presentare alle dignità ecclesiastiche ; il che si fa ancora più

certo per la notissima sanzione del Concilio di Trento nel capo X I ,

sessione X X I I , de reformatione.

Nè per isfuggire a questa conclusione varrebbe aver ricorso al-

l' equità canonica che insinua non doversi spogliare alcuno di un

dritto o privilegio se pria non è stato ammonito della pena di

caducità. Conciossiachè qui trattasi di privilegi concessi per favo-

re, che perciò possono, senza precedente avviso, essere revocati; trat-

tasi di dritti o privilegi che dipendono dalla condizione di ossequio

e divozione verso la Santa Sede, e al mancar della condizione van-

no per loro natura a svanire. - Non vi fu peraltro difetto di di-