170 CONSULTO LEGALE

nunzie in questo proposito. Vi sono le allocuzioni di Pio I X , di santa

memoria, pronunciate in solenne concistoro ne' dì 27 Ottobre 1871

e 12 Marzo 1877. Evvi la lettera della Santità di Nostro Signore

Papa Leone X I I I scritta il 27 Agosto 1878 all' Eminentissimo Car-

dinal Nina segretario di Stato, ove dichiaransi incapaci del privi-

legio di giuspatronato quei che violarono i diritti della Chiesa e

le tolsero i beni. Vi sono infine gli att i della Santa Sede, che dal-

l'anno 1870 in poi per suo diritto e senza chieder 1' assenso della

potestà civile provvide di pastori le Chiese cattedrali in Italia ; i

quali fatti non potendosi accordare colle precedenti concessioni con-

tengono apertamente e confermano la loro revoca , come insegna

Richerio al detto titolo de privilegiis, art . 203. - E non potrebbe

trarsi argomento in contrario dal fatto che in alcune elezioni se-

guite dopo l'anno 1878 è intervenuto il regio assenso e la nomina.

Poiché quantunqne questo intervento del potere civile fosse stato

tollerato dalla Chiesa per la gravissima condizione de'tempi ad

evitare maggiori danni, non avrebbe però , come osservano i dot-

tori in simili casi, alterato i dritti competenti ad a l tr i , nè reso

meno libera la facoltà di eleggere, già rivendicata dalla Santa

Sede. - Ma inoltre nel caso nostro, se bene si considerino i fatti,

è manifesto che il regio assenso e nomina non intervenne in quelle

elezioni come interviene il patrono che nomina e propone la persona

da scegliere, ma soltanto vi si aggiunse a favore della persona

precedentemente destinata al vescovado dalla Santa Sede, talché può

dirsi con verità che l'elezione fu fatta sempre liberamente dal Sommo

Pontefice. - Dee dunque tenersi per fermo che la perdita dei pri-

vilegi derivati dalle concessioni anzidette non solo è avvenuta in

vigor di legge, ma è stata ancor dichiarata, sanzionata e confer-

mata col fatto dall'autorità suprema che governa la Chiesa.

E ben vero che i governanti del Regno d'Italia hanno nel

regio placet o exequatur faci! mezzo di mettere ostacoli all' eser-

cizio della giurisdizione dei nuovi Vescovi e prelati. Ma questa è

una nuova offesa al buon dritto ; e manifesta appare a chiunque

ama il giusto e 1' onesto la sconvenevolezza di questo placet o exe-

quatur, che s'intromette nel governo della Chiesa ed è di osta-

colo alle disposizioni della Santa Sede. - La Chiesa è società per-