l82 Eoe S C Visitationis Apostolicae

denza, procurino di moderare questo uso e insistano perchè piuttosto siano richiamate in onore le immagini principali degli altari, passate talvolta in quasi pieno oblìo. Quale senso disgustoso non produce all'occhio del credente (ancor più degli acattolici); quale cattivo effetto, anche artistico, mirare qua e là per la chiesa tanti altarini, con discapito del culto principale ! !

È poi espressamente proibito di porre i sottoquadri in modo che il Tabernacolo del SSmo serva loro come di base. Così dispose Pio VII con decreto del 3 Aprile 1821, n. 2613 ad VI.

Le immagini, anche di N. S. G. C. non si possono met- tere sul trono, che serve per l'esposizione del SSmo Sacra- mento (S. R. C, 19 Sept. 1883, n. 3389). L'immagine della B. V. così detta di Pompei, non è permessa nelle chiese rielle quali già esiste la immagine della B. V. del Rosario (S. R. *C., 24 Febr. 1890, n. 3723). Così non si possono esporre nella stessa chiesa, e molto meno sullo stesso altare, due o più immagini dello stesso Santo, o della B. V. Maria invocata sotto lo stesso titolo (S. R. C, 20 Maggio 1890, n- 37 3 2) ( 0 -

Parimenti è contrario alle leggi liturgiche di tenere esposte sugli altari, anche secondari, o in altri luoghi della chiesa, le immagini della B. V. o dei Santi, con lumi accesi, quando è esposto il SSmo Sacramento.

XI. Immagini dei Beati.

Secondo il decreto di Alessandro VII, 27 Settembre 1658 e l'altro della Congr. de' Riti 17 Aprile 1660, n. 1156, non si possono porre nelle chiese, senza permesso apostolico, le immagini dei Beati. Questo permesso è incluso in quello di poterne celebrare la Messa in una data chiesa. Il Visitatore

(r) Cfr. Acta S. Sedis, vol. 22, p. 739 .