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LITTERAE Sanctissimi D. N. Leonis XIII ad Eminentissimum Vicarium Parocchi ; quibus iubet recitari quotidie ss. Rosarium in Ecclesiis Romae dicatis B. V. Mariae.

Signor Cardinale

Più volte nel eorso del Nostro Pontificato abbiamo fatto cono- scere la Nostra predilezione per la devozione del SS. Rosario e la fiducia grande che abbiamo in essa riposta negli attuali gravissimi bisogni della Chiesa. Nelle Nostre lettere Encicliche abbiamo larga- mente toccato dei motivi di que- sta Nostra predilezione e fiducia, e questi Ci hanno indotto a pre- scrivere fino a nuova disposizione la continuazione del pio esercizio del mese di ottobre in onore della gloriosa Vergine del Rosario. Ed è per l'animo Nostro di vera con- solazione il risapere che in mol- tissimi luoghi si è rianimata e fiorisce tal devozione, sì in pub- blico, che in privato, e porta alle anime frutti preziosi di grazia e di salute.

Quindi è che noi crediamo di non aver fatto mai abbastanza per promuovere in mezzo al po- polo fedele questa pia pratica, che desidereremmo vedere sempre più largamente diffusa, addive- nire la devozione veramente po- polare di tutti i luoghi e di tutti i giorni. Il qual desiderio è in Noi tanto più vivo , quanto più tristi ed avversi alla Chiesa si'

Eme Domine

Saepenumero Pontificatus nostri

cursu specialem, quo erga SSmum

Virginis Rosarium affecti sumus,

amorem, magnamque fiduciam,

quam hisce gravissimis Ecclesiae

temporibus in hac sacra prece posi-

tas habemus, studiose paté fecimus.

Huius equidem amoris atque fi-

duciae nostrae causas identidem in

encyclicis litteris haud leviter attigi-

mus, quibus profecto ad praecipien-

dum adducti fuimus, ut eadem pia

precatio in Beatissimae Virginis a.

Rosario nuncupatae honorem, quae

mense Octobri peragenda indicta

erat, usque ad novam voluntatis no-

strae significationem publice quot-

annis recitari pergeretv.r.

Magna vero animi nostri laetitia

accepimus, hanc religiosam i r p à ç i v

plurimis in locis reviviscere ac flo-

rere, et animabus pretiosa Gratiae,

aeternaeque salutis munera af-

ferre.

Quapropter Nos eidem religiosae

Tcpx;' . in Christianos populos pro-

movendae nequaquam satis adla-

borasse arbitramur, quam latius

usquequaque diffusam, et vere po-

pularem effectam, omnium dierum

ac locorum, conspicere percupere-

mu.s.

Quod quidem desiderium eo no-