230 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale

E la divina benignissima Provvidenza ha destinato la gloria, l'edifica-

zione, la gioia dell'odierno decreto proprio a questo Nostro triste e addo-

lorato genetliaco, perchè ne avessimo, come ne abbiamo, qualche conso-

lazione e qualche compenso al dolore gravissimo che ieri Ci colpiva, in

questa Nostra Eoma e in tutta Italia, in quello che avevamo ed abbiamo

di più prezioso e di più caro: l 'Azione Cattolica, e nelle parti sue più

squisitamente care e preziose: le Associazioni e Federazioni giovanili e

universitarie.

Avendo Noi notoriamente il diritto e il dovere di richiamarci ad un

Trattato e ad un Concordato contro eventuali inadempienze e unilaterali

arbitra, ne viene al mondo intero e segnatamente al mondo cattolico il

diritto di sapere che Noi non abbiamo mancato di fare il dovuto richiamo:

i relativi passi sono in corso. Ma ne questo, nè altro mai può trattenere il

Vescovo di Eoma ed il Primate d'Italia ch'egli non protesti subito, altis-

simamente contro quello che in Eoma e in tutta Italia è avvenuto e contro

il modo onde lo si è fatto avvenire.

Lo dicevamo ieri sera ai figli di Don Bosco -venuti a trovarci, i

buoni e cari figli, pel compleanno - l o ripetiamo a voi , diletti figli, ed al

mondo: si può domandarci la vita, non il silenzio, quando si fa scempio di

quello che forma la predilezione notissima del cuor Nostro e del Cuore di

quel Dio del quale teniamo le veci.

Scempio, diciamo, perchè, preparata e lasciata indis turbatamente pre-

pararsi, dove non passa inosservato e incensurato l'ultimo bollettino par-

rocchiale, prima da una campagna di stampa a base di invenzioni, di irri-

verenze e di calunnie, poi da una campagna di piazza e di strada, fatta di

'irriverenze e di indecenze, di sopraffazioni e di violenze, non rare volte

cruente, bene spesso di molti contro pochi e sempre inermi figli Nostri e

fighe ancora,* cosi preparata, si scatenava ieri sulle Nostre Associazioni e

Federazioni giovanili di Azione Cattolica, in Eoma e in tutta Italia, con

dolorosa sorpresa di tutti e più Nostra, una vera tempesta di invasioni,

occupazioni, sequestri e manomissioni, « in ossequio - c o m e si disse -

ad ordini del superiore governo », mentre proprio la sera prima si faceva

dichiarare al Nostro Nunzio che nulla si aveva a dirgli.

Credevamo e crediamo di meritare meglio.

Basti richiamare alcune poche date: nella prima Nostra Enciclica Noi

i primi abbiamo steso la mano paternamente amica auspicando Noi primi

l'ora della conciliazione e della pace; anche in seguito non mancammo di

indicarne le vie, e di mostrare anche in iscritto e con messaggi la Nostra

buona e conciliativa volontà; nella Enciclica Casti connubii abbiamo fatto

onore all'Italia ed al suo Governo ricordando l'opera concordataria circa