S. Congregatio Consistorialis 267

sopra nominati , anche regolari, di qua lunque Ordine fossero, dovessero

ubbidire al detto Vescovo come a proprio Ordinar io; si dava a lui la

facoltà di nominare e r imuovere i Cappellani militari, sentiti pr ima i

rispettivi Ordinari per la nomina, e avvisatili in caso di r imozione; e

gli si concedeva di nominare dei Vicari o Delegati dove e come fossero

necessari per il migliore e più efficace adempimento del grave loro dovere.

A tutt i è noto con quanto indefesso zelo il Vescovo Castrense si

sia subito posto all ' opera, e con quan ta energia ed operosità egli

continui nella sua missione; sicché il savio provvedimento preso dalla

Santa Sede riuscì sommamente efficace ed utile tanto ai chierici e sacer-

doti militarizzati, quanto all 'assistenza religiosa dell'esercito.

Tuttavia, se l 'esperienza di un anno ha dimostrato che fu oppor-

tunissimo il provvedimento preso dalla Santa Sede d ' is t i tuire l'ufficio

del Vescovo Castrense, il quale da parte sua conforta i chierici ed i

sacerdoti militarizzati con la sorveglianza e con il consiglio, ha pure

rivelato che esso non ha ancora conseguito tut to il suo scopo. Vi sono

infatti chierici e sacerdoti facenti par te dell'esercito, i quali, sia per la

loro lontananza dal Vescovo Castrense e dai suoi Delegati, sia per altri

motivi, non traggono dalla benefica istituzione tu t ta quella utilità e

quel vantaggio che sarebbe desiderabile.

A miglior custodia quindi del clero militarizzato nella via del bene

e del dovere, a miglior salvaguardia dello spirito ecclesiastico in tutti

quelli che dovettero passare dal seminario o dal santuario nell 'esercito,

ad assicurare un giorno i singoli Vescovi sulla condotta tenuta dai loro

ecclesiastici durante la milizia, il Santo Padre ha creduto di dover

stabilire le seguenti norme dirette a coordinare l'azione degli Ordinari

Diocesani, dei Superiori regolari e del Vescovo Castrense in quest 'opera

di così grande importanza.

I. - Quan tunque i chierici e sacerdoti militarizzati, tutti , siano sog-

getti al Vescovo Castrense come a proprio Ordinario nell 'esercito; tut-

tavia non si devono considerare punto esenti dalla vigilanza e tutela

del Vescovo della città e diocesi dove essi casualmente d imorano: nè

il Vescovo stesso può esimersi da questa vigilanza e tu te la ; ma la deve

esercitare come si dirà negli articoli seguenti, con qualche analogia a

quello che il diritto ha stabilito pei religiosi, i quali se extra claustra

vengono a commettere qualche mancanza, possono essere r ichiamati al

dovere dall 'Ordinario diocesano.

II . - In forza di questo principio, ogni Ordinario diocesano avrà u n a

a t tenta cura dei chierici e sacerdoti militarizzati che si t rovano nei

limiti della sua diocesi, e finché in essa r imangano, benché essi non