316 Acta Apostolicae Sedis. - Commentarium Officiale.

« nella quale si doveva celebrare il mat r imonio , t rovandomi in u n a

« stanza prossima a quella nella quale era la sposa (casa del sig. Giorgio

« Gould, fratello maggiore della sposa, in casa di cui si celebrava il

« matrimonio), sentii piangere e parlare concitatamente, tan to da poter

« distinguere cosa si dicesse. Nell 'avvicinarmi, fui chiamato dalla sposa

« stessa, la quale mi disse, in istato di agitazione, che ella non era

«affatto sicura dell'affetto dello sposo e temeva di far male a sposarlo ;

« ad ogni modo dichiarava esplicitamente che ella sposava a condizione

« di esser libera di poter divorziare, non appena si vedesse tradita dallo

« sposo, e all 'uopo mi pregava di comunicar net tamente tale sua affer-

« mazione allo sposo ». Testis interrogatus, an dum Anna haec dicebat,

alii etiam adessent, respondi t : «...Vi era una delle damigelle d'onore,

« i l cui nome non r icordo; e non so precisare se il fratello stesso del

« conte Boni abbia potuto udire tale dichiarazione, ma ritengo che

« l 'abbia potuta sentire, tanto che, quando ne discorremmo insieme,

« pochi minuti dopo, non fu cosa nuova per lui ». Iudex i terum testem

perconctatus, an domino Boni de Castellane retulerit conditionem a

sponsa appositam ante matrimonii celebrationem, a i t : « Feci (la comu-

« nicazione) immediatamente pr ima dei matrimonio. Lo sposo si mostrò

« molto dolente e ferito nei suoi sentimenti religiosi, ma non credè di

« t ronca re il matrimonio, per evitare uno scandalo ; tale comunicazione

« fu fatta da me confidenzialmente alio sposo, in un angolo della stanza,

« senza la presenza di altri ». Deinde affirmat, quod Anna, etiam post

matr imonium, repetere solebat, se facturam quod revera fecit (scilicet

divortium) et sequi tur : « Posso aggiungere, che ho la persuasione che

« la signora Anna Gould è donna di carat tere fermo, risoluto e auto-

« r i tario ed incapace di recedere dalle sue idee ». Demum deponit :

« Unico motivo, che io sappia (quo Anna divortium fecit), fu l'infedeltà

« del marito. So bene che la donna americana pretende, più d'ogni

« altra, la fedeltà del mari to. La vita coniugale durò fino a qualche

« mese pr ima della istanza del divorzio... la signora Anna Gould ebbe

« qualche pressione al principio del fidanzamento, e moltissime la mat-

« t ina stessa del matrimonio, malgrado le dichiarazioni fatte, relativa-

« mente alla poca sicurezza della fedeltà del mari to. . . ; in vista dell'esito

« infelice del matr imonio, sento lo scrupolo di aver fatte delle pressioni

« per la celebrazione del matr imonio stesso, passando sopra, o, dico

« meglio, non ponderando l ' importanza, relat ivamente alla condizione

« apposta di voler divorziare. Posso aggiungere, che tutt i i membri

« della famiglia, i quali non potevano non udire quanto stava acca-

« dendo la mat t ina del matrimonio, essendo la casa relativamente pie-