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LETTERA circolare agli Arcivescovi, Vescovi ed Ordinarii delle diocesi d'Italia.

Nelle presenti tristissime circostanze della Chiesa non meno che della civile Società, le più antiche e benefiche pie Istitu- zioni da sacrilego spoglio colpite e defraudate dei mezzi neces- sarii a religiosamente adempiere le inviolabili volontà dei fon- datori, esigono una opportuna direzione, onde non vedere onni- namente compromessa la loro preziosa esistenza. Penetrati da tale necessità alcuni Ordinarii hanno fatto domanda alla S. Sede per avere una norma da seguirsi di fronte alle nuove leggi sulle confraternite ed altre opere pie. A soddisfare pertanto a sì giusta richiesta, questa S. Congregazione de' Vescovi e Re- golari indirizza a tutti gli Arcivescovi, Vescovi ed Ordinarii delle diocesi d'Italia la presente lettera circolare contenente le se- guenti pratiche avvertenze.

1. Se le attuali circostanze impediscono alle Confraternite l'esercizio della carità e della beneficenza in una determinata maniera, non impediscono però loro di promuovere nei membri che la compongono, lo spirito di pietà e di divozione, e l'esatto adempimento dei doveri cristiani, non che l'edificazione del prossimo, che è il fine principale di tali Istituzioni. Insistano perciò gli Ordinarii perchè le Confraternite proseguano nelle pratiche di pietà, le quali riusciranno anche di maggiore edifi- cazione ai fedeli, non potendosi supporre ispirate ad un secondo fine, ossia dall'interesse materiale. In quanto al mantenimento del culto divino, ed alle altre opere che erano proprie delle sin- gole Confraternite, si adoperino i fratelli a fare quello che loro sarà possibile nella misura dei mezzi, di cui potranno disporre, e qualora non possano adempiersi le opere del proprio Istituto sostituiscano possibilmente altre opere equipollenti, imitando in ciò gli Ordini religiosi, i quali colpiti prima di loro dalle leggi di confisca, hanno seguitato a vivere vita regolare, e nello stesso tempo hanno usato ogni industria per ricostituirsi e risorgere.

2. Non per questo però dovranno le Confraternite trascu. rare di difendere i loro beni, e i loro diritti, valendosi di tutte le risorse che le stesse attuali leggi possono loro somministrare ; giacché come depositarie sono a ciò gravemente obbligate. A tale uopo si faranno da persone competenti accuratamente esa- minare la provenienza dei bèni, gli usi a cui furono dai dona-