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vix elato Supremo Hier arca, non sine gravi angustia atque timore arduam asperamque quaestionem de loco in quo Con- clave haberetur perpendere debuit. Et re quidem vera si al- tera ex parte necessitas faciendi satis conscientiis fidelium anxiis quoad plenam absolutumque s. Collegii libertatem in adiuncto ita gravi atque pro Molesta peremtorio, suadere visa est aliunde quaerendum fuisse tutum quietutwpue asy- lum; ex altera vero dilatio, cui Romani Pontificis electio subdebatur aliter consulere videbatur. Etenim id temporis onus suppeditandi, absque ulla mora, viduae Ecclesiae Ca- put, nec non derelicto Christi gregi novunt Pastorem, cuncta s. Collegii antecellit onera.

Omnia huiusmodi consilium obstacula superavit; effe- citque ut hac in Civitate electioni summi Pontificis operam alacriter navaret s. Collegium, donec huius libertas aliquod

re di San Pietro conviene che riposi sopra basi solide e tran- quille e non trovisi al contrario esposto alle politiche agi- tazioni, come all'altrui interesse ed arbitrio, il Sacro Collegio, mancato appena ai vivi il Supremo Gerarca, fu costretto di affrontare, non senza timori ed angustie, 1' ardua e penosa quistione del luogo ove convenisse riunire il Conclave. Se da una parte la necessità di rispondere alle ansiose coscienze dei fedeli della piena ed assoluta libertà ed indipendenza del Sacro Collegio in momento sì grave e sì decisivo per la Chiesa suggeriva di cercare altrove un asilo sicuro e tranquillo, dal- l'altra gl'indugi, cui necessariamente esponevasi la elezione del Romano Pontefice consigliavano altrimenti: primo dei do- veri essendo oggi pel Sacro Collegio, quello di procedere senza ritardi a provvedere di un Capo la vedova Chiesa, e di novello Pastore la desolata greggia di Cristo.

« Questo pensiero ha prevalso sopra tutte le difficoltà, ed ha fatto decidere il Sacro Collegio a porre mano in questa Città, fino a che la sua libertà non sia menomamente tur- bata, all'immediato atto di elezione del nuovo Sommo Pon-