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Acta Francisci Pp. 275
di avere la dignità di portare il pane a casa ». E questo è il lavoro! E se
manca il lavoro questa dignità viene ferita! Chi è disoccupato o sottoccu-
pato rischia, infatti, di essere posto ai margini della società, di diventare
una vittima dell'esclusione sociale. Tante volte capita che le persone senza
lavoro - penso soprattutto ai tanti giovani oggi disoccupati - scivolano nello
scoraggiamento cronico o peggio nell'apatia. Che cosa possiamo dire di fron-
te al gravissimo problema della disoccupazione che interessa diversi Paesi
europei? È la conseguenza di un sistema economico che non è più capace
di creare lavoro, perché ha messo al centro un idolo, che si chiama denaro!
Pertanto, i diversi soggetti politici, sociali ed economici sono chiamati a
favorire un'impostazione diversa, basata sulla giustizia e sulla solidarietà.
Questa parola, in questo momento, rischia di essere esclusa dal dizionario.
Solidarietà: sembra come una parolaccia! No! È importante la solidarietà,
ma questo sistema non le vuole tanto bene, preferisce escluderla. Questa
solidarietà umana che assicura a tutti la possibilità di svolgere un'attività
lavorativa dignitosa. Il lavoro è un bene di tutti, che deve essere disponibile
per tutti. La fase di grave difficoltà e di disoccupazione richiede di essere
affrontata con gli strumenti della creatività e della solidarietà. La creatività
di imprenditori e artigiani coraggiosi, che guardano al futuro con fiducia e
speranza. E la solidarietà fra tutte le componenti della società, che rinun-
ciano a qualcosa, adottano uno stile di vita più sobrio, per aiutare quanti
si trovano in una condizione di necessità.
Questa grande sfida interpella tutta la Comunità cristiana. Per questo
oggi siete venuti qui insieme: Acciaierie, Vescovo, comunità diocesana. E
per questo la storia contemporanea della vostra Chiesa è inseparabilmente
legata alla visita del beato Giovanni Paolo II alle Acciaierie! Tutta la Chiesa
è impegnata in una conversione pastorale e missionaria, come ha sottolineato
il vostro Vescovo. A tale proposito, l'impegno primario è sempre quello di
ravvivare le radici della fede e della vostra adesione a Gesù Cristo. Qui sta
il principio ispiratore delle scelte di un cristiano: la sua fede. La fede sposta
le montagne! La fede cristiana è in grado di arricchire la società grazie alla
carica di fraternità concreta che porta in sé stessa. Una fede accolta con
gioia, vissuta a fondo e con generosità può conferire alla società una forza
umanizzante. Pertanto, siamo tutti chiamati a cercare modi sempre nuovi
per testimoniare con coraggio una fede viva e vivificante.