LITTERAE 5

elevans, eamdem nobiliorem reddidit. Quamobrem christiano iure matrimonium, quoad substantiam et vinculi sanctitatem, actus est essentialiter sacer et religiosus, cuius moderamen, suapte na- tura ad religiosam pertinet potestatem, minime per delegationem Status, aut per regum assensum, sed ex mandato divini Funda- toris Cliristianismi et Sacramentorum Auctoris.

Vos certe non latet, Venerabiles Fratres, quomodo ad hone- standam civilis potestatis immissionem in christiana matrimonii legislatione, ceu moderni progressus inventum, adducatur con- tractus a sacramento resolutionis conceptum,' ita ut, divistili ha- bito pro contractu, subiici Status dict ioni idem praesumitur, Ecclesiae solummodo ritualis benedictionis opus relinquendo. Ad vim theoriae huic comparandam, praesto sunt et exterorum codi- cum auctoritas, et factum alicuius catholicae nationis, penes quam matrimonium lex civilis et laica prorsus moderatur.

Verumtamen quidquid iurisperiti acatholici, vel status auto- cratiac addicti referant,pro certo habetur, numquam vere catholi- corum conscientiam excipere huiusmodi posse doctrinam, ceu chri- stianae legislationis de matrimonio fundamentum ; eo quod dog- matico errori innitatur, pluries ab Ecclesia damnato, utpote qui

del genere umano e la costituzione della famiglia: e nella legge di grazia, la volle di più nobilitare con imprimerle il divino suggello del Sacramento. Ondechè il matrimonio per giure cristiano, in quan- to concerne la sostanza e santità del vincolo, è un atto essenzial- mente sacro e religioso, il cui ordinamento naturalmente appartie- ne alla potestà religiosa, non per delegazione dello Stato, o per assenso di Principi, ma per mandato del divin Fondatore del Cri- stianesimo e Autore dei Sacramenti.

Voi ben sapete peraltro, o Venerabili Fratelli, come per coone- stare le intrusioni del potere civile nella legislazione cristiana del matrimonio, pongasi in campo, qual portato del moderno progres- so, il concetto della dissociazione del contratto dal Sacramento; sicché consideratolo isolatamente come contratto, lo si vuole in tut- to assoggettare alla signoria dello Stato, lasciando alla Chiesa la sola ingerenza di una rituale benedizione. Ad accreditar poi simile teoria si ricorre all'autorità di codici stranieri, e: al fatto di qual- che nazione cattolica, presso cui il matrimonio è oggidì governato da una legislazione al tutto civile e laicale.

Ma checché dicano giuristi acattolici o ligii all'autocrazia dello Stato, egli è certo che la coscienza di quanti sono sinceramente