nata matrimonio cum Iosepho Borzęcki se coniunxit. Uxor fuit perdiligens et
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visibilmente e chiaramente nello stile di vita, nel lavoro e nella preghiera
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Acta Benedicti Pp. XVI 687
Sardegna non è mai stata terra di eresie; il suo popolo ha sempre manifestato
filiale fedeltà a Cristo e alla Sede di Pietro. Sı̀, cari amici, nel susseguirsi delle
invasioni e delle dominazioni, la fede in Cristo è rimasta nell'anima delle
vostre popolazioni come elemento costitutivo della vostra stessa identità
sarda.
Dopo i martiri, nel V secolo, arrivarono dall'Africa romana numerosi
Vescovi che, non avendo aderito all'eresia ariana, dovettero subire l'esilio.
Venendo nell'isola, essi portarono con sé la ricchezza della loro fede. Furono
oltre cento Vescovi che, sotto la guida di Fulgenzio di Ruspe, fondarono
monasteri e intensificarono l'evangelizzazione. Insieme alle reliquie gloriose
di Agostino, portarono la ricchezza della loro tradizione liturgica e spirituale,
di cui voi conservate ancora le tracce. Cosı̀ la fede si è sempre più radicata nel
cuore dei fedeli fino a diventare cultura e produrre frutti di santità. Ignazio
da Láconi, Nicola da Gésturi sono i santi in cui la Sardegna si riconosce. La
martire Antonia Mesina, la contemplativa Gabriella Sagheddu e la suora
della carità Giuseppina Nicóli sono l'espressione di una gioventù capace di
perseguire grandi ideali. Questa fede semplice e coraggiosa continua a vivere
nelle vostre comunità, nelle vostre famiglie, dove si respira il profumo evan-
gelico delle virtù proprie della vostra terra: la fedeltà, la dignità, la riserva-
tezza, la sobrietà, il senso del dovere.
E poi, ovviamente, l'amore per la Madonna. Siamo infatti qui, oggi, a
commemorare un grande atto di fede, che i vostri padri compirono affidando
la propria vita alla Madre di Cristo, quando la scelsero come Patrona massi-
ma dell'Isola. Non potevano sapere allora che il Novecento sarebbe stato un
secolo molto difficile, ma certamente fu proprio in questa consacrazione a
Maria che trovarono in seguito la forza per affrontare le difficoltà sopravve-
nute, specialmente con le due guerre mondiali. Non poteva essere che cosı̀. La
vostra Isola, cari amici della Sardegna, non poteva avere altra protettrice che
la Madonna. Lei è la Mamma, la Figlia e la Sposa per eccellenza: «Sa Mama,
Fiza, Isposa de su Segnore », come amate cantare. La Mamma che ama, pro-
tegge, consiglia, consola, dà la vita, perché la vita nasca e perduri. La Figlia
che onora la sua famiglia, sempre attenta alle necessità dei fratelli e delle
sorelle, sollecita nel rendere la sua casa bella e accogliente. La Sposa capace di
amore fedele e paziente, di sacrificio e di speranza. A Maria in Sardegna sono
dedicate ben 350 chiese e santuari. Un popolo di madri si rispecchia nell'umile
ragazza di Nazaret, che col suo « sı̀ » ha permesso al Verbo di diventare carne.