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per Servi Dei intercessionem a Deo patrato, affirmativum prolatum est res-
in civitate quae tunc sub nomine Portus Principis erat, hodie vero Cama-
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dobbiamo abbandonare il nostro io, metterci a disposizione, quando in fondo
vorremmo invece aggrapparci al nostro io. Ad una vita retta appartiene
anche il sacrificio, la rinuncia. Chi promette una vita senza questo sempre
nuovo dono di sé, inganna la gente. Non esiste una vita riuscita senza sacri-
ficio. Se getto uno sguardo retrospettivo sulla mia vita personale, devo dire
che proprio i momenti in cui ho detto « sı̀ » ad una rinuncia sono stati i
momenti grandi ed importanti della mia vita.
Infine, san Giovanni ha accolto, nella sua composizione delle parole del
Signore per la «Domenica delle Palme », anche una forma modificata della
preghiera di Gesù nell'Orto degli Ulivi. C'è innanzitutto l'affermazione:
« L'anima mia è turbata ».8 Qui appare lo spavento di Gesù, illustrato ampia-
mente dagli altri tre evangelisti - il suo spavento davanti al potere della
morte, davanti a tutto l'abisso del male che Egli vede e nel quale deve
discendere. Il Signore soffre le nostre angosce insieme con noi, ci accompagna
attraverso l'ultima angoscia fino alla luce. Poi seguono in Giovanni le due
domande di Gesù. La prima, espressa solo condizionatamente: « Che cosa dirò
- Padre, salvami da quest'ora? ».9 Come essere umano, anche Gesù si sente
spinto a chiedere che gli sia risparmiato il terrore della passione. Anche noi
possiamo pregare in questo modo. Anche noi possiamo lamentarci davanti al
Signore come Giobbe, presentargli tutte le nostre domande che, di fronte
all'ingiustizia nel mondo e alla difficoltà del nostro stesso io, emergono in
noi. Davanti a Lui non dobbiamo rifugiarci in pie frasi, in un mondo fittizio.
Pregare significa sempre anche lottare con Dio, e come Giacobbe possiamo
dirGli: «Non ti lascerò, se non mi avrai benedetto! ».10 Ma poi viene la seconda
domanda di Gesù: « Glorifica il tuo nome! ».11 Nei sinottici, questa domanda
suona cosı̀: «Non sia fatta la mia, ma la tua volontà! ».12 Alla fine la gloria di
Dio, la sua signoria, la sua volontà è sempre più importante e più vera che il
mio pensiero e la mia volontà. Ed è questo l'essenziale nella nostra preghiera
e nella nostra vita: apprendere questo ordine giusto della realtà, accettarlo
intimamente; confidare in Dio e credere che Egli sta facendo la cosa giusta;
che la sua volontà è la verità e l'amore; che la mia vita diventa buona se
imparo ad aderire a quest'ordine. Vita, morte e risurrezione di Gesù sono per
8 12, 27. 9 Ibid.
10 Gen 32, 27. 11 Gv 12, 28. 12 Lc 22, 42.