272 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
274 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
276 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
278 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
280 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
282 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
284 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
286 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
288 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
290 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
292 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
294 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
296 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
298 Acta Apostolicæ Sedis - Commentarium Officiale
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Congregatio de Causis Sanctorum 301
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Acta Francisci Pp. 279
III
Ad Participes Cursus Paenitentiaria Apostolica editi.*
Cari Fratelli,
vi do il benvenuto in occasione dell'annuale Corso sul Foro interno. Rin-
grazio il Cardinale Mauro Piacenza per le parole con cui ha introdotto questo
nostro incontro. Da un quarto di secolo la Penitenzieria Apostolica offre,
soprattutto a neo-presbiteri e ai diaconi, l'opportunità di questo corso, per
contribuire alla formazione di buoni confessori, consapevoli dell'importanza
di questo ministero. Vi ringrazio per tale prezioso servizio e vi incoraggio
a portarlo avanti con impegno rinnovato, facendo tesoro dell'esperienza
acquisita e con sapiente creatività, per aiutare sempre meglio la Chiesa e i
confessori a svolgere il ministero della misericordia, che è tanto importante!
A questo proposito, desidero offrirvi alcune riflessioni.
Anzitutto, il protagonista del ministero della Riconciliazione è lo Spirito
Santo. Il perdono che il Sacramento conferisce è la vita nuova trasmessa
dal Signore Risorto per mezzo del suo Spirito: « Ricevete lo Spirito Santo.
A coloro a cui perdonerete i peccati saranno perdonati; a coloro a cui non
perdonerete, non saranno perdonati ».1 Pertanto, voi siete chiamati ad essere
sempre « uomini dello Spirito Santo », testimoni e annunciatori, lieti e forti,
della risurrezione del Signore. Questa testimonianza si legge sul volto, si
sente nella voce del sacerdote che amministra con fede e con « unzione » il
Sacramento della Riconciliazione. Egli accoglie i penitenti non con l'atteg-
giamento di un giudice e nemmeno con quello di un semplice amico, ma
con la carità di Dio, con l'amore di un padre che vede tornare il figlio e
gli va incontro, del pastore che ha ritrovato la pecora smarrita. Il cuore
del sacerdote è un cuore che sa commuoversi, non per sentimentalismo o
per mera emotività, ma per le « viscere di misericordia » del Signore! Se è
vero che la tradizione ci indica il duplice ruolo di medico e giudice per i
confessori, non dimentichiamo mai che come medico è chiamato a guarire
e come giudice ad assolvere.
* Die 28 Martii 2014. 1 Gv 20, 22-23.