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Congregatio de Causis Sanctorum 801
802 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 803
804 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 805
806 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
808 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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812 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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Acta Francisci Pp. 719
mento. Nell'epoca in cui una certa cura del corpo è divenuta mito di mas-
sa e dunque affare economico, ciò che è imperfetto deve essere oscurato,
perché attenta alla felicità e alla serenità dei privilegiati e mette in crisi
il modello dominante. Meglio tenere queste persone separate, in qualche
« recinto » - magari dorato - o nelle « riserve » del pietismo e dell'assisten-
zialismo, perché non intralcino il ritmo del falso benessere. In alcuni casi,
addirittura, si sostiene che è meglio sbarazzarsene quanto prima, perché
diventano un peso economico insostenibile in un tempo di crisi. Ma, in
realtà, quale illusione vive l'uomo di oggi quando chiude gli occhi davanti
alla malattia e alla disabilità! Egli non comprende il vero senso della vita,
che comporta anche l'accettazione della sofferenza e del limite. Il mondo
non diventa migliore perché composto soltanto da persone apparentemente
« perfette », per non dire « truccate », ma quando crescono la solidarietà tra
gli esseri umani, l'accettazione reciproca e il rispetto. Come sono vere le
parole dell'apostolo: « Quello che è debole per il mondo, Dio lo ha scelto
per confondere i forti »!3
Anche il Vangelo di questa domenica4 presenta una particolare situazione
di debolezza. La donna peccatrice viene giudicata ed emarginata, mentre
Gesù la accoglie e la difende: « Ha molto amato ».5 È questa la conclusione di
Gesù, attento alla sofferenza e al pianto di quella persona. La sua tenerezza
è segno dell'amore che Dio riserva per coloro che soffrono e sono esclusi.
Non esiste solo la sofferenza fisica; oggi, una delle patologie più frequenti è
anche quella che tocca lo spirito. È una sofferenza che coinvolge l'animo e
lo rende triste perché privo di amore. La patologia della tristezza. Quando
si fa esperienza della delusione o del tradimento nelle relazioni importanti,
allora ci si scopre vulnerabili, deboli e senza difese. La tentazione di rin-
chiudersi in se stessi si fa molto forte, e si rischia di perdere l'occasione
della vita: amare nonostante tutto. Amare nonostante tutto!
La felicità che ognuno desidera, d'altronde, può esprimersi in tanti modi
e può essere raggiunta solo se siamo capaci di amare. Questa è la strada.
È sempre una questione di amore, non c'è un'altra strada. La vera sfida è
quella di chi ama di più. Quante persone disabili e sofferenti si riaprono alla
vita appena scoprono di essere amate! E quanto amore può sgorgare da un
3 1Cor 1, 27. 4 Lc 7, 36-8, 3. 5 v. 47.