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et constantia perseveravit, ut omni ope ac studio in proximum spem instillaret,
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fondazione, costituisce una realtà pacificamente acquisita, anche se non sem-
pre ben compresa nelle sue ragioni d'essere e nei molteplici compiti che è
chiamata a svolgere. Per chi opera quotidianamente a servizio della Santa
Sede o per chi vive nell'Urbe è un dato di fatto scontato che esista nel cuore di
Roma un piccolo Stato sovrano, ma non a tutti è noto che esso è frutto di un
processo storico alquanto tormentato, che ne ha reso possibile la costituzione,
motivata da alti ideali di fede e da lungimirante consapevolezza delle finalità
a cui doveva soddisfare. Potremmo cosı̀ dire che la ricorrenza, che giustifica il
nostro odierno incontro, invita a guardare con più viva consapevolezza a
quello che lo Stato della Città del Vaticano significa ed è.
Quando si torna con la memoria all'11 febbraio del 1929, non si può fare a
meno di ripensare con profonda riconoscenza a colui che dei Patti Lateranensi
fu il primo e principale artefice e protagonista, il mio venerato Predecessore
Pio XI: era il Papa della mia infanzia, al quale abbiamo guardato con tanta
venerazione e amore. Giustamente in questi giorni è risuonato più volte il suo
nome, perché egli fu con lucida lungimiranza e indomita volontà il vero
fondatore e il primo costruttore dello Stato della Città del Vaticano. Del
resto, gli studi storici tuttora in corso sul suo pontificato ci fanno sempre
più percepire la grandezza di Papa Ratti, il quale guidò la Chiesa nei difficili
anni fra le due guerre mondiali. Con mano ferma egli diede forte impulso
all'azione ecclesiale nelle sue molteplici dimensioni: pensiamo all'espansione
missionaria, alla cura per la formazione dei ministri di Dio, alla promozione
dell'attività dei fedeli laici nella Chiesa e nella società, all'intenso rapporto
con la comunità civile. Durante il suo pontificato il « Papa Bibliotecario »
dovette misurarsi con le difficoltà e le persecuzioni che la Chiesa subiva in
Paesi quali il Messico e la Spagna e con la lotta che ad essa portarono i
totalitarismi - nazionalsocialismo e fascismo - sorti e consolidatisi in quegli
anni. In Germania è indimenticata la sua grande Enciclica Mit brennender
Sorge, come forte segnale contro il nazismo. Si rimane davvero ammirati di
fronte all'opera saggia e forte di questo Pontefice, che per la Chiesa volle solo
quella libertà che le permettesse di svolgere integralmente la sua missione.
Anche lo Stato della Città del Vaticano, sorto a seguito dei Patti Lateranensi
e in particolare del Trattato, fu considerato da Pio XI uno strumento per
garantire la necessaria indipendenza da ogni potestà umana, per dare alla
Chiesa e al suo Supremo Pastore la possibilità di adempiere pienamente al
mandato ricevuto da Cristo Signore. Quanto poi questa piccola, ma completa
realtà statuale fosse utile e benefica per la Santa Sede, per la Chiesa, come