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2. Compete à Santa Sé o direito de criar, modificar e extinguir Provı́ncias
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Congregatio pro Doctrina Fidei 603
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Congregatio de Causis Sanctorum 609
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non ti accadrà mai ».2 E Gesù a sua volta replicò: « Va' dietro a me, Satana! Tu
mi sei di scandalo... ».3 Il discepolo che, per dono di Dio, può diventare solida
roccia, si manifesta anche per quello che è, nella sua debolezza umana: una
pietra sulla strada, una pietra in cui si può inciampare - in greco skandalon.
Appare qui evidente la tensione che esiste tra il dono che proviene dal Signore
e le capacità umane; e in questa scena tra Gesù e Simon Pietro vediamo
in qualche modo anticipato il dramma della storia dello stesso papato,
caratterizzata proprio dalla compresenza di questi due elementi: da una par-
te, grazie alla luce e alla forza che vengono dall'alto, il papato costituisce il
fondamento della Chiesa pellegrina nel tempo; dall'altra, lungo i secoli emerge
anche la debolezza degli uomini, che solo l'apertura all'azione di Dio può
trasformare.
E nel Vangelo di oggi emerge con forza la chiara promessa di Gesù: « le
porte degli inferi », cioè le forze del male, non potranno avere il sopravvento,
«non praevalebunt ». Viene alla mente il racconto della vocazione del profeta
Geremia, al quale il Signore, affidando la missione, disse: « Ecco, oggi io faccio
di te come una città fortificata, una colonna di ferro e un muro di bronzo
contro tutto il paese, contro i re di Giuda e i suoi capi, contro i suoi sacerdoti e
il popolo del paese. Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno - non praeva-
lebunt- perché io sono con te per salvarti ».4 In realtà, la promessa che Gesù
fa a Pietro è ancora più grande di quelle fatte agli antichi profeti: questi,
infatti, erano minacciati solo dai nemici umani, mentre Pietro dovrà essere
difeso dalle « porte degli inferi », dal potere distruttivo del male. Geremia
riceve una promessa che riguarda lui come persona e il suo ministero profe-
tico; Pietro viene rassicurato riguardo al futuro della Chiesa, della nuova
comunità fondata da Gesù Cristo e che si estende a tutti i tempi, al di là
dell'esistenza personale di Pietro stesso.
Passiamo ora al simbolo delle chiavi, che abbiamo ascoltato nel Vangelo.
Esso rimanda all'oracolo del profeta Isaia sul funzionario Eliakı̀m, del quale è
detto: « Gli porrò sulla spalla la chiave della casa di Davide: se egli apre,
nessuno chiuderà; se egli chiude, nessuno potrà aprire ».5 La chiave rappre-
senta l'autorità sulla casa di Davide. E nel Vangelo c'è un'altra parola di
Gesù rivolta agli scribi e ai farisei, ai quali il Signore rimprovera di chiudere il
2 16, 22. 3 v. 23. 4 Ger 1, 18-19. 5 Is 22, 22.