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in Cristo di ogni tempo e di ogni luogo. È importante, però, sottolineare che
questa testimonianza, allora come oggi, nasce dall'incontro col Risorto, si
nutre del rapporto costante con Lui, è animata dall'amore profondo verso
di Lui. Solo chi ha fatto esperienza di sentire il Cristo presente e vivo -
« Guardate le mie mani e i miei piedi: sono proprio io! » 3 -, di sedersi a mensa
con Lui, di ascoltarlo perché faccia ardere il cuore, può essere Suo testimone!
Per questo, Gesù promette ai discepoli e a ciascuno di noi una potente assi-
stenza dall'alto, una nuova presenza, quella dello Spirito Santo, dono del
Cristo risorto, che ci guida alla verità tutta intera: « Ed ecco, io mando su
di voi colui che il Padre mio ha promesso ».4 Gli Undici spenderanno tutta la
vita per annunciare la buona notizia della morte e risurrezione del Signore e
quasi tutti sigilleranno la loro testimonianza con il sangue del martirio, seme
fecondo che ha prodotto un raccolto abbondante.
La scelta del tema della Settimana di preghiera per l'unità dei cristiani di
quest'anno, l'invito, cioè, ad una testimonianza comune del Cristo risorto
secondo il mandato che Egli ha affidato ai discepoli, è legata al ricordo del
centesimo anniversario della Conferenza missionaria di Edimburgo in Scozia,
che viene considerato da molti come un evento determinante per la nascita
del movimento ecumenico moderno. Nell'estate del 1910, nella capitale scoz-
zese si incontrarono oltre mille missionari, appartenenti a diversi rami del
Protestantesimo e dell'Anglicanesimo, a cui si unı̀ un ospite ortodosso, per
riflettere insieme sulla necessità di giungere all'unità per annunciare credi-
bilmente il Vangelo di Gesù Cristo. Infatti, è proprio il desiderio di annun-
ciare agli altri il Cristo e di portare al mondo il suo messaggio di riconcilia-
zione che fa sperimentare la contraddizione della divisione dei cristiani. Come
potranno, infatti, gli increduli accogliere l'annuncio del Vangelo se i cristiani,
sebbene si richiamino tutti al medesimo Cristo, sono in disaccordo tra loro?
Del resto, come sappiamo, lo stesso Maestro, al termine dell'Ultima Cena,
aveva pregato il Padre per i suoi discepoli: « Che tutti siano una sola cosa...
perché il mondo creda ».5 La comunione e l'unità dei discepoli di Cristo è,
dunque, condizione particolarmente importante per una maggiore credibilità
ed efficacia della loro testimonianza.
Ad un secolo di distanza dall'evento di Edimburgo, l'intuizione di quei
coraggiosi precursori è ancora attualissima. In un mondo segnato dall'indif-
3 Lc 24, 39. 4 Lc 24, 49. 5 Gv 17, 21.