Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale370
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale372
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale374
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale376
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale378
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale380
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale382
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale384
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale386
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale388
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale390
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale392
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale394
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale396
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale400
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale402
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale404
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale406
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale408
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale410
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale412
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale414
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale416
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale418
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale420
Congregatio pro Doctrina Fidei 421
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale422
Congregatio pro Doctrina Fidei 423
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale424
Congregatio pro Doctrina Fidei 425
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale426
Congregatio pro Doctrina Fidei 427
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Congregatio pro Doctrina Fidei 429
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale430
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Congregatio pro Doctrina Fidei 433
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die 25 Iunii. - Cathedrali Ecclesiae Villaricensi Spiritus Sancti,
Acta Benedicti Pp. XVI 379
analisi, c'è un Dio solo. Ma tale Dio era lontano. Apparentemente Egli ab-
bandonava il mondo ad altre potenze e forze, ad altre divinità. Con queste
bisognava trovare un accordo. Il Dio unico era buono, ma tuttavia lontano.
Non costituiva un pericolo, ma neppure offriva un aiuto. Cosı̀ non era neces-
sario occuparsi di Lui. Egli non dominava. Stranamente, questo pensiero è
riemerso nell'Illuminismo. Si comprendeva ancora che il mondo presuppone
un Creatore. Questo Dio, però, aveva costruito il mondo e poi si era eviden-
temente ritirato da esso. Ora il mondo aveva un suo insieme di leggi secondo
cui si sviluppava e in cui Dio non interveniva, non poteva intervenire. Dio era
solo un'origine remota. Molti forse non desideravano neppure che Dio si
prendesse cura di loro. Non volevano essere disturbati da Dio. Ma laddove
la premura e l'amore di Dio vengono percepiti come disturbo, lı̀ l'essere
umano è stravolto. È bello e consolante sapere che c'è una persona che mi
vuol bene e si prende cura di me. Ma è molto più decisivo che esista quel Dio
che mi conosce, mi ama e si preoccupa di me. « Io conosco le mie pecore e le
mie pecore conoscono me »,3 dice la Chiesa prima del Vangelo con una parola
del Signore. Dio mi conosce, si preoccupa di me. Questo pensiero dovrebbe
renderci veramente gioiosi. Lasciamo che esso penetri profondamente nel
nostro intimo. Allora comprendiamo anche che cosa significhi: Dio vuole
che noi come sacerdoti, in un piccolo punto della storia, condividiamo le
sue preoccupazioni per gli uomini. Come sacerdoti, vogliamo essere persone
che, in comunione con la sua premura per gli uomini, ci prendiamo cura di
loro, rendiamo a loro sperimentabile nel concreto questa premura di Dio.
E, riguardo all'ambito a lui affidato, il sacerdote, insieme col Signore,
dovrebbe poter dire: « Io conosco le mie pecore e le mie pecore conoscono
me ». « Conoscere », nel significato della Sacra Scrittura, non è mai soltanto
un sapere esteriore cosı̀ come si conosce il numero telefonico di una persona.
« Conoscere » significa essere interiormente vicino all'altro. Volergli bene.
Noi dovremmo cercare di « conoscere » gli uomini da parte di Dio e in vista
di Dio; dovremmo cercare di camminare con loro sulla via dell'amicizia
di Dio.
Ritorniamo al nostro Salmo. Lı̀ si dice: «Mi guida per il giusto cammino a
motivo del suo nome. Anche se vado per una valle oscura, non temo alcun
male, perché tu sei con me. Il tuo bastone e il tuo vincastro mi danno sicu-
rezza ».4 Il pastore indica la strada giusta a coloro che gli sono affidati. Egli
3 Gv 10, 14. 4 23 [22], 3s.