Anno mdcccxl missionariam eam in Foederatas Civitates Americae Septen-
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parola del Signore: «Quando offri un banchetto, non invitare quanti ti invite-
ranno a loro volta, ma invita quanti non sono invitati da nessuno e non sono in
grado di invitare te ».5 E questo significa, appunto, anche: Quando tu per
Natale fai dei regali, non regalare qualcosa solo a quelli che, a loro volta, ti
fanno regali, ma dona a coloro che non ricevono da nessuno e che non possono
darti niente in cambio. Cosı̀ ha agito Dio stesso: Egli ci invita al suo banchetto
di nozze che non possiamo ricambiare, che possiamo solo con gioia ricevere.
Imitiamolo! Amiamo Dio e, a partire da Lui, anche l'uomo, per riscoprire poi, a
partire dagli uomini, Dio in modo nuovo!
Cosı̀ si schiude infine ancora un terzo significato dell'affermazione sulla
Parola diventata « breve » e « piccola ». Ai pastori era stato detto che avrebbero
trovato il bambino in una mangiatoia per gli animali, che erano i veri abitanti
della stalla. Leggendo Isaia,6 i Padri hanno dedotto che presso la mangiatoia di
Betlemme c'erano un bue e un asino. Al contempo hanno interpretato il testo
nel senso che in ciò vi sarebbe un simbolo dei giudei e dei pagani - quindi
dell'umanità intera - i quali abbisognano, gli uni e gli altri a modo loro, di un
salvatore: di quel Dio che si è fatto bambino. L'uomo, per vivere, ha bisogno
del pane, del frutto della terra e del suo lavoro. Ma non vive di solo pane. Ha
bisogno di nutrimento per la sua anima: ha bisogno di un senso che riempia la
sua vita. Cosı̀, per i Padri, la mangiatoia degli animali è diventata il simbolo
dell'altare, sul quale giace il Pane che è Cristo stesso: il vero cibo per i nostri
cuori. E vediamo ancora una volta, come Egli si sia fatto piccolo: nell'umile
apparenza dell'ostia, di un pezzettino di pane, Egli ci dona se stesso.
Di tutto ciò parla il segno che fu dato ai pastori e che vien dato a noi: il
bambino che ci è stato donato; il bambino in cui Dio si è fatto piccolo per noi.
Preghiamo il Signore di donarci la grazia di guardare in questa notte il presepe
con la semplicità dei pastori per ricevere cosı̀ la gioia con la quale essi torna-
rono a casa.7 Preghiamolo di darci l'umiltà e la fede con cui san Giuseppe
guardò il bambino che Maria aveva concepito dallo Spirito Santo. Preghiamo
che ci doni di guardarlo con quell'amore, con cui Maria l'ha osservato. E
preghiamo che cosı̀ la luce, che i pastori videro, illumini anche noi e che si
compia in tutto il mondo ciò che gli angeli cantarono in quella notte: «Gloria a
Dio nel più alto dei cieli e pace in terra agli uomini che egli ama ». Amen!
5 Cfr Lc 14, 12-14. 6 1, 3. 7 Cfr Lc 2, 20.