ACTA BENEDICTI PP. XVI

 pro Gentium Evangelizatione subicimus. Praeterea iubemus episcopalem se-

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 Acta Benedicti Pp. XVI 109

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 Acta Benedicti Pp. XVI 111

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 Acta Benedicti Pp. XVI 113

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 Congregatio pro Episcopis 115

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 DIARIUM ROMANAE CURIAE

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 Diarium Romanae Curiae 119

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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale68

dalla profonda persuasione che tutta la sua forza proveniva dalla grazia di

Dio operante in lui.

Questa sera, le parole dell'Apostolo sul rapporto tra sforzo umano e grazia

divina risuonano colme di un significato del tutto particolare. A conclusione

della Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani, siamo ancor più co-

scienti di quanto l'opera della ricomposizione dell'unità, che richiede ogni

nostra energia e sforzo, sia comunque infinitamente superiore alle nostre

possibilità. L'unità con Dio e con i nostri fratelli e sorelle è un dono che viene

dall'Alto, che scaturisce dalla comunione d'amore tra Padre, Figlio e Spirito

Santo e che in essa si accresce e si perfeziona. Non è in nostro potere decidere

quando o come questa unità si realizzerà pienamente. Solo Dio potrà farlo!

Come San Paolo, anche noi riponiamo la nostra speranza e fiducia « nella

grazia di Dio che è con noi ». Cari fratelli e sorelle, questo vuole implorare

la preghiera che insieme eleviamo al Signore, affinché sia Lui a illuminarci e

sostenerci nella costante nostra ricerca di unità.

Ed ecco allora assumere il suo valore più pieno l'esortazione di Paolo ai

cristiani di Tessalonica: « Pregate continuamente »,3 che è stata scelta come

tema della Settimana di Preghiera di quest'anno. L'Apostolo conosce bene

quella comunità nata dalla sua attività missionaria, e nutre per essa grandi

speranze. Ne conosce sia i meriti che le debolezze. Tra i suoi membri, infatti,

non mancano comportamenti, atteggiamenti e dibattiti suscettibili di creare

tensioni e conflitti, e Paolo interviene per aiutare la comunità a camminare

nell'unità e nella pace. Alla conclusione dell'epistola, con una bontà quasi

paterna, egli aggiunge una serie di esortazioni molto concrete, invitando i

cristiani a favorire la partecipazione di tutti, a sostenere i deboli, ad essere

pazienti, a non rendere male per male ad alcuno, a cercare sempre il bene, ad

essere sempre lieti e a rendere grazie in ogni circostanza.4 Al centro di queste

esortazioni, pone l'imperativo « pregate continuamente ». Gli altri ammoni-

menti perderebbero infatti forza e coerenza, se non fossero sostenuti dalla

preghiera. L'unità con Dio e con gli altri si costruisce innanzitutto mediante

una vita di preghiera, nella costante ricerca della « volontà di Dio in Cristo

Gesù verso di noi ».5

L'invito rivolto da San Paolo ai Tessalonicesi è sempre attuale. Davanti

alle debolezze ed ai peccati che impediscono ancora la piena comunione dei

3 1 Ts 5, 17. 4 Cfr 1 Ts 5, 12-22. 5 1 Ts 5, 18.