pro Gentium Evangelizatione subicimus. Praeterea iubemus episcopalem se-
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dalla profonda persuasione che tutta la sua forza proveniva dalla grazia di
Dio operante in lui.
Questa sera, le parole dell'Apostolo sul rapporto tra sforzo umano e grazia
divina risuonano colme di un significato del tutto particolare. A conclusione
della Settimana di Preghiera per l'Unità dei Cristiani, siamo ancor più co-
scienti di quanto l'opera della ricomposizione dell'unità, che richiede ogni
nostra energia e sforzo, sia comunque infinitamente superiore alle nostre
possibilità. L'unità con Dio e con i nostri fratelli e sorelle è un dono che viene
dall'Alto, che scaturisce dalla comunione d'amore tra Padre, Figlio e Spirito
Santo e che in essa si accresce e si perfeziona. Non è in nostro potere decidere
quando o come questa unità si realizzerà pienamente. Solo Dio potrà farlo!
Come San Paolo, anche noi riponiamo la nostra speranza e fiducia « nella
grazia di Dio che è con noi ». Cari fratelli e sorelle, questo vuole implorare
la preghiera che insieme eleviamo al Signore, affinché sia Lui a illuminarci e
sostenerci nella costante nostra ricerca di unità.
Ed ecco allora assumere il suo valore più pieno l'esortazione di Paolo ai
cristiani di Tessalonica: « Pregate continuamente »,3 che è stata scelta come
tema della Settimana di Preghiera di quest'anno. L'Apostolo conosce bene
quella comunità nata dalla sua attività missionaria, e nutre per essa grandi
speranze. Ne conosce sia i meriti che le debolezze. Tra i suoi membri, infatti,
non mancano comportamenti, atteggiamenti e dibattiti suscettibili di creare
tensioni e conflitti, e Paolo interviene per aiutare la comunità a camminare
nell'unità e nella pace. Alla conclusione dell'epistola, con una bontà quasi
paterna, egli aggiunge una serie di esortazioni molto concrete, invitando i
cristiani a favorire la partecipazione di tutti, a sostenere i deboli, ad essere
pazienti, a non rendere male per male ad alcuno, a cercare sempre il bene, ad
essere sempre lieti e a rendere grazie in ogni circostanza.4 Al centro di queste
esortazioni, pone l'imperativo « pregate continuamente ». Gli altri ammoni-
menti perderebbero infatti forza e coerenza, se non fossero sostenuti dalla
preghiera. L'unità con Dio e con gli altri si costruisce innanzitutto mediante
una vita di preghiera, nella costante ricerca della « volontà di Dio in Cristo
Gesù verso di noi ».5
L'invito rivolto da San Paolo ai Tessalonicesi è sempre attuale. Davanti
alle debolezze ed ai peccati che impediscono ancora la piena comunione dei
3 1 Ts 5, 17. 4 Cfr 1 Ts 5, 12-22. 5 1 Ts 5, 18.