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Congregatio pro Gentium Evangelizatione 133
Acta Benedicti Pp. XVI 85
IV
In Festo Praesentationis Domini.*
Cari fratelli e sorelle!
Nella festa della Presentazione di Gesù al Tempio celebriamo un mistero
della vita di Cristo, legato al precetto della legge mosaica che prescriveva ai
genitori, quaranta giorni dopo la nascita del primogenito, di salire al Tempio
di Gerusalemme per offrire il loro figlio al Signore e per la purificazione rituale
della madre.1 Anche Maria e Giuseppe compiono questo rito, offrendo -
secondo la legge - una coppia di tortore o di colombi. Leggendo le cose
più in profondità, comprendiamo che in quel momento è Dio stesso a presen-
tare il suo Figlio Unigenito agli uomini, mediante le parole del vecchio
Simeone e della profetessa Anna. Simeone, infatti, proclama Gesù come
« salvezza » dell'umanità, come « luce » di tutti i popoli e « segno di contraddi-
zione », perché svelerà i pensieri dei cuori.2 In Oriente questa festa veniva
chiamata Hypapante, festa dell'incontro: infatti, Simeone ed Anna, che incon-
trano Gesù nel Tempio e riconoscono in Lui il Messia tanto atteso, rappre-
sentano l'umanità che incontra il suo Signore nella Chiesa. Successivamente
questa festa si estese anche in Occidente, sviluppando soprattutto il simbolo
della luce, e la processione con le candele, che diede origine al termine « Can-
delora ». Con questo segno visibile si vuole significare che la Chiesa incontra
nella fede Colui che è « la luce degli uomini » e lo accoglie con tutto lo slancio
della sua fede per portare questa « luce » al mondo.
In concomitanza con questa festa liturgica, il Venerabile Giovanni Pao-
lo II, a partire dal 1997, volle che fosse celebrata in tutta la Chiesa una
speciale Giornata della Vita Consacrata. Infatti, l'oblazione del Figlio di
Dio - simboleggiata dalla sua presentazione al Tempio - è modello per ogni
uomo e donna che consacra tutta la propria vita al Signore. Triplice è lo scopo
di questa Giornata: innanzitutto lodare e ringraziare il Signore per il dono
della vita consacrata; in secondo luogo, promuoverne la conoscenza e la stima
da parte di tutto il Popolo di Dio; infine, invitare quanti hanno dedicato
pienamente la propria vita alla causa del Vangelo a celebrare le meraviglie
* Die 2 Februarii 2010. 1 Cfr. Es 13, 1-2.11-16; Lv 12, 1-8. 2 Cfr. Lc 2, 29-35.