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1254 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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1274 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
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1280 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1282 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1284 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1286 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
1288 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio Pro Doctrina Fidei 1289
1290 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio Pro Doctrina Fidei 1291
1292 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 1293
1294 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 1295
1296 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 1297
1298 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio de Causis Sanctorum 1299
1300 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Congregatio pro Episcopis 1301
1302 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale
Acta Francisci Pp. 1207
HOMILIAE
I
Occasione Iubilaei Mariani.*
Il Vangelo di questa domenica1 ci invita a riconoscere con stupore e grati-
tudine i doni di Dio. Sulla strada che lo conduce alla morte e alla risurrezione,
Gesù incontra dieci lebbrosi, che gli vanno incontro, si fermano a distanza
e gridano la propria sventura a quell'uomo in cui la loro fede ha intuito un
possibile salvatore: « Gesù, maestro, abbi pietà di noi! ».2 Sono malati, e cercano
qualcuno che li guarisca. Gesù, rispondendo, dice loro di andare a presentarsi
ai sacerdoti, che, secondo la Legge, avevano l'incarico di constatare una even-
tuale guarigione. In questo modo egli non si limita a fare una promessa, ma
mette alla prova la loro fede. In quel momento, infatti, i dieci non sono ancora
guariti. Riacquistano la salute mentre sono in cammino, dopo aver obbedito
alla parola di Gesù. Allora, tutti pieni di gioia, si presentano ai sacerdoti, e
poi se ne andranno per la loro strada, dimenticando però il Donatore, cioè il
Padre che li ha guariti mediante Gesù, il suo Figlio fatto uomo.
Uno soltanto fa eccezione: un samaritano, uno straniero che vive ai mar-
gini del popolo eletto, quasi un pagano! Quest'uomo non si accontenta di aver
ottenuto la guarigione attraverso la propria fede, ma fa sì che tale guarigione
raggiunga la sua pienezza tornando indietro ad esprimere la propria gratitudine
per il dono ricevuto, riconoscendo in Gesù il vero Sacerdote che, dopo averlo
rialzato e salvato, può metterlo in cammino e accoglierlo tra i suoi discepoli.
Saper ringraziare, saper lodare per quanto il Signore fa per noi, quanto è
importante! E allora possiamo domandarci: siamo capaci di dire grazie? Quante
volte ci diciamo grazie in famiglia, in comunità, nella Chiesa? Quante volte
diciamo grazie a chi ci aiuta, a chi ci è vicino, a chi ci accompagna nella vita?
Spesso diamo tutto per scontato! E questo avviene anche con Dio. È facile
andare dal Signore a chiedere qualcosa, ma tornare a ringraziarlo… Per que-
sto, Gesù sottolinea con forza la mancanza dei nove lebbrosi ingrati: « Non ne
* Die 9 Octobris 2016. 1 Cfr Lc 17, 11-19. 2 v. 13.