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Congregatio pro Gentium Evangelizatione 133
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che il Signore ha operato in loro. Nel ringraziarvi per essere convenuti cosı̀
numerosi, in questa giornata a voi particolarmente dedicata, desidero salu-
tare con grande affetto ciascuno di voi: religiosi, religiose e persone consa-
crate, esprimendovi cordiale vicinanza e vivo apprezzamento per il bene che
realizzate a servizio del Popolo di Dio.
La breve lettura tratta dalla Lettera agli Ebrei, che poco fa è stata pro-
clamata, unisce bene i motivi che stanno all'origine di questa significativa e
bella ricorrenza e ci offre alcuni spunti di riflessione. Questo testo - si tratta
di due versetti, ma molto densi - apre la seconda parte della Lettera agli
Ebrei, introducendo il tema centrale di Cristo sommo sacerdote. Veramente
bisognerebbe considerare anche il versetto immediatamente precedente, che
dice: « Dunque, poiché abbiamo un sommo sacerdote grande, che è passato
attraverso i cieli, Gesù il Figlio di Dio, manteniamo ferma la professione della
fede ».3 Questo versetto mostra Gesù che ascende al Padre; quello successivo
lo presenta mentre discende verso gli uomini. Cristo è presentato come il
Mediatore: è vero Dio e vero uomo, perciò appartiene realmente al mondo
divino e a quello umano.
In realtà, è proprio e solamente a partire da questa fede, da questa pro-
fessione di fede in Gesù Cristo, il Mediatore unico e definitivo, che nella Chiesa
ha senso una vita consacrata, una vita consacrata a Dio mediante Cristo. Ha
senso solo se Lui è veramente mediatore tra Dio e noi, altrimenti si tratterebbe
solo di una forma di sublimazione o di evasione. Se Cristo non fosse veramen-
te Dio, e non fosse, al tempo stesso, pienamente uomo, verrebbe meno il
fondamento della vita cristiana in quanto tale, ma, in modo del tutto parti-
colare, verrebbe meno il fondamento di ogni consacrazione cristiana dell'uo-
mo e della donna. La vita consacrata, infatti, testimonia ed esprime in modo
« forte » proprio il cercarsi reciproco di Dio e dell'uomo, l'amore che li attrae;
la persona consacrata, per il fatto stesso di esserci, rappresenta come un
« ponte » verso Dio per tutti coloro che la incontrano, un richiamo, un rinvio.
E tutto questo in forza della mediazione di Gesù Cristo, il Consacrato del
Padre. Il fondamento è Lui! Lui, che ha condiviso la nostra fragilità, perché
noi potessimo partecipare della sua natura divina.
Il nostro testo insiste, più che sulla fede, sulla « fiducia » con cui possiamo
accostarci al « trono della grazia », dal momento che il nostro sommo sacerdote
è stato Lui stesso « messo alla prova in ogni cosa come noi ». Possiamo acco-
3 Eb 4, 14.