ACTA BENEDICTI PP. XVI

 Post militiam, studiis absolutis, postulavit ut illam Congregationem ingredi

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 Acta Benedicti Pp. XVI 257

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 Congregatio pro Episcopis 259

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 Diarium Romanae Curiae 261

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 Diarium Romanae Curiae 263

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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale224

che distruggi il tempio e lo ricostruisci in tre giorni, salva te stesso! ».10 La

giusta versione della parola, come uscı̀ dalla bocca di Gesù stesso, ce l'ha

tramandata Giovanni nel suo racconto della purificazione del tempio. Di

fronte alla richiesta di un segno con cui Gesù doveva legittimarsi per una

tale azione, il Signore rispose: « Distruggete questo tempio e in tre giorni lo

farò risorgere ».11 Giovanni aggiunge che, ripensando a quell'evento dopo la

Risurrezione, i discepoli capirono che Gesù aveva parlato del Tempio del suo

Corpo.12 Non è Gesù che distrugge il tempio; esso viene abbandonato alla

distruzione dall'atteggiamento di coloro che, da luogo d'incontro di tutti i

popoli con Dio, l'hanno trasformato in una « spelonca di ladri », in un luogo

dei loro affari. Ma, come sempre a partire dalla caduta di Adamo, il fallimen-

to degli uomini diventa l'occasione per un impegno ancora più grande del-

l'amore di Dio nei nostri confronti. L'ora del tempio di pietra, l'ora dei

sacrifici di animali era superata: il fatto che ora il Signore scacci fuori i

mercanti non solo impedisce un abuso, ma indica il nuovo agire di Dio. Si

forma il nuovo Tempio: Gesù Cristo stesso, nel quale l'amore di Dio si china

sugli uomini. Egli, nella sua vita, è il Tempio nuovo e vivente. Egli, che è

passato attraverso la Croce ed è risorto, è lo spazio vivente di spirito e vita,

nel quale si realizza la giusta adorazione. Cosı̀ la purificazione del tempio,

come culmine dell'ingresso solenne di Gesù in Gerusalemme, è insieme il segno

della incombente rovina dell'edificio e della promessa del nuovo Tempio;

promessa del regno della riconciliazione e dell'amore che, nella comunione

con Cristo, viene instaurato oltre ogni frontiera.

San Matteo, il cui Vangelo ascoltiamo in questo anno, riferisce alla fine del

racconto della Domenica delle Palme, dopo la purificazione del tempio, an-

cora due piccoli avvenimenti che, di nuovo, hanno un carattere profetico e

ancora una volta rendono a noi chiara la vera volontà di Gesù. Immediata-

mente dopo la parola di Gesù sulla casa di preghiera di tutti i popoli, l'evan-

gelista continua cosı̀: « Gli si avvicinarono ciechi e storpi nel tempio ed Egli li

guarı̀ ». Inoltre, Matteo ci dice che dei fanciulli ripeterono nel tempio l'accla-

mazione che i pellegrini avevano fatto all'ingresso della città: « Osanna al

figlio di Davide ».13 Al commercio di animali e agli affari col denaro Gesù

contrappone la sua bontà risanatrice. Essa è la vera purificazione del tempio.

10 Mt 27, 40. 11 Gv 2, 18s. 12 Cfr 2, 21s. 13 Mt 21, 14s.