ACTA BENEDICTI PP. XVI

 dell'itinerario quaresimale, ma ci indica pure gli strumenti ascetici e pratici

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 pregato, che abbiamo avuto l'incontro con Cristo, è che siamo « per gli altri ».

 lontano da loro e quindi non posso dare indicazioni molto concrete - che il

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 Congregatio de Causis Sanctorum 303

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale304

 Congregatio de Causis Sanctorum 305

 Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale306

 Congregatio pro Episcopis 307

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 Diarium Romanae Curiae 309

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 Diarium Romanae Curiae 311

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che Egli accettò in previsione della sua sepoltura.1 Ma è anche annuncio della

risurrezione, mediante la presenza stessa del redivivo Lazzaro, testimonianza

eloquente del potere di Cristo sulla morte. Oltre alla pregnanza di significato

pasquale, la narrazione della cena di Betania reca con sé una struggente

risonanza, colma di affetto e di devozione; un misto di gioia e di dolore: gioia

festosa per la visita di Gesù e dei suoi discepoli, per la risurrezione di Lazzaro,

per la Pasqua ormai vicina; amarezza profonda perché quella Pasqua poteva

essere l'ultima, come facevano temere le trame dei Giudei che volevano la

morte di Gesù e le minacce contro lo stesso Lazzaro di cui si progettava

l'eliminazione.

C'è un gesto, in questa pericope evangelica, sul quale viene attirata la

nostra attenzione, e che anche ora parla in modo singolare ai nostri cuori:

Maria di Betania a un certo punto, « presa una libbra di olio profumato di

vero nardo, cosparse i piedi di Gesù e li asciugò con i suoi capelli ».2 È uno di

quei dettagli della vita di Gesù che san Giovanni ha raccolto nella memoria

del suo cuore e che contengono una inesauribile carica espressiva. Esso parla

dell'amore per Cristo, un amore sovrabbondante, prodigo, come quell'un-

guento « assai prezioso » versato sui suoi piedi. Un fatto che sintomaticamente

scandalizzò Giuda Iscariota: la logica dell'amore si scontra con quella del

tornaconto.

Per noi, riuniti in preghiera nel ricordo del mio venerato Predecessore, il

gesto dell'unzione di Maria di Betania è ricco di echi e di suggestioni spiri-

tuali. Evoca la luminosa testimonianza che Giovanni Paolo II ha offerto di

un amore per Cristo senza riserve e senza risparmio. Il « profumo » del suo

amore « ha riempito tutta la casa »,3 cioè tutta la Chiesa. Certo, ne abbiamo

approfittato noi che gli siamo stati vicini, e di questo ringraziamo Iddio, ma

ne hanno potuto godere anche quanti l'hanno conosciuto da lontano, perché

l'amore di Papa Wojtyła per Cristo è traboccato, potremmo dire, in ogni

regione del mondo, tanto era forte ed intenso. La stima, il rispetto e l'affetto

che credenti e non credenti gli hanno espresso alla sua morte non ne sono

forse una eloquente testimonianza? Scrive sant'Agostino, commentando que-

sto passo del Vangelo di Giovanni: « La casa si riempı̀ di profumo; cioè il

1 Cfr Gv 12, 7. 2 Gv 12, 3. 3 Gv 12, 3.