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Acta Francisci Pp. 447
rischiare. Oggi dovete preparare il futuro. Il futuro è nelle vostre mani. Il
futuro è nelle vostre mani.
Nel Sinodo, la Chiesa, tutta, vuole ascoltare i giovani: cosa pensano, cosa
sentono, cosa vogliono, cosa criticano e di quali cose si pentono. Tutto. La
Chiesa ha bisogno di più primavera ancora, e la primavera è la stagione
dei giovani.
E inoltre vorrei invitarvi a fare questo cammino, questa strada verso il
Sinodo e verso Panama, a farla con gioia, farla con le vostre aspirazioni,
senza paura, senza vergogna, farla coraggiosamente. Ci vuole coraggio. E
cercare di prendere la bellezza nelle piccole cose, come ha detto Pompeo,
quella bellezza di tutti i giorni: prenderla, non perdere questo. E ringraziare
per quello che sei: "Io sono così: grazie!". Tante volte, nella vita, perdiamo
tempo a domandarci: "Ma chi sono io?". Ma tu puoi domandarti chi sei tu
e fare tutta una vita cercando chi sei tu. Ma domandati: " Per chi sono io?".
Come la Madonna, che è stata capace di domandarsi: " Per chi, per quale
persona sono io, in questo momento? Per la mia cugina", ed è andata. Per
chi sono io, non chi sono io: questo viene dopo, sì, è una domanda che
si deve fare, ma prima di tutto perché fare un lavoro, un lavoro di tutta
una vita, un lavoro che ti faccia pensare, che ti faccia sentire, che ti faccia
operare. I tre linguaggi: il linguaggio della mente, il linguaggio del cuore e
il linguaggio delle mani. E andare sempre avanti.
E un'altra cosa che vorrei dirvi: il Sinodo non è un "parlatoio". La GMG
non sarà un "parlatoio" o un circo o una cosa bella, una festa e poi "ciao",
mi sono dimenticato. No, concretezze! La vita ci chiede concretezza. In questa
cultura liquida, ci vuole concretezza, e la concretezza è la vostra vocazione.
E vorrei finire… - c'era un discorso scritto, ma dopo aver visto voi, aver
sentito le due testimonianze, mi è venuto da dire tutto questo -: ci saranno
momenti in cui voi non capirete nulla, momenti oscuri, brutti, momenti
belli, momenti oscuri, momenti luminosi… ma c'è una cosa che io vorrei
sottolineare. Noi siamo nel presente. Alla mia età, stiamo per andarcene…
ah no? [ride] Chi garantisce la vita? Nessuno. La vostra età ha il futuro
davanti. Ai giovani, oggi, ai giovani la vita chiede una missione, la Chiesa
chiede loro una missione, e io vorrei dare a voi questa missione: tornare
indietro e parlare con i nonni. Oggi più che mai abbiamo necessità, abbiamo
bisogno di questo ponte, del dialogo tra i nonni e i giovani, tra i vecchi e
i giovani. Il profeta Gioele, nel capitolo 3, versetto 2, ci dice questo, come