Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale346
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale348
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale350
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale352
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale354
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale356
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale358
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale360
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale362
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale364
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale366
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale368
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale370
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale372
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale374
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale376
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale378
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale380
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale382
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale384
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale386
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale388
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale390
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale392
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale394
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale396
Congregatio de Causis Sanctorum 397
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale398
Congregatio de Causis Sanctorum 399
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale400
per Servi Dei intercessionem a Deo patrato, affirmativum prolatum est res-
in civitate quae tunc sub nomine Portus Principis erat, hodie vero Cama-
Congregatio de Causis Sanctorum 403
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale404
Congregatio de Causis Sanctorum 405
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale406
Congregatio de Causis Sanctorum 407
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale408
Congregatio de Causis Sanctorum 409
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale410
Congregatio de Causis Sanctorum 411
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale412
Congregatio de Causis Sanctorum 413
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale414
Congregatio de Causis Sanctorum 415
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale416
Congregatio de Causis Sanctorum 417
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale418
Congregatio de Causis Sanctorum 419
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale420
Congregatio de Causis Sanctorum 421
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale422
Congregatio de Causis Sanctorum 423
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale424
Congregatio de Causis Sanctorum 425
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale426
Congregatio de Causis Sanctorum 427
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale428
Congregatio de Causis Sanctorum 429
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale430
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale432
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale434
Congregatio de Causis Sanctorum 435
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale436
Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale362
l'umanità. Il motivo per cui le antiche traduzioni della Bibbia non parlano di
Alleanza, ma di Testamento, sta nel fatto che non sono due contraenti alla
pari che qui si incontrano, ma entra in azione l'infinita distanza tra Dio e
l'uomo. Ciò che noi chiamiamo nuova ed antica Alleanza non è un atto di
intesa tra due parti uguali, ma mero dono di Dio che ci lascia in eredità il suo
amore - se stesso. E certo, mediante questo dono del suo amore Egli, supe-
rando ogni distanza, ci rende poi veramente « partner » e si realizza il mistero
nuziale dell'amore.
Per poter comprendere che cosa in profondità lı̀ avviene, dobbiamo ascol-
tare ancora più attentamente le parole della Bibbia e il loro significato ori-
ginario. Gli studiosi ci dicono che, nei tempi remoti di cui parlano le storie dei
Padri di Israele, « ratificare un'alleanza » significa « entrare con altri in un
legame basato sul sangue, ovvero accogliere l'altro nella propria federazione
ed entrare cosı̀ in una comunione di diritti l'uno con l'altro ». In questo modo
si crea una consanguineità reale benché non materiale. I partner diventano in
qualche modo « fratelli dalla stessa carne e dalle stesse ossa ». L'alleanza opera
un'insieme che significa pace.4 Possiamo adesso farci almeno un'idea di ciò
che avvenne nell'ora dell'Ultima Cena e che, da allora, si rinnova ogni volta
che celebriamo l'Eucaristia? Dio, il Dio vivente stabilisce con noi una comu-
nione di pace, anzi, Egli crea una « consanguineità » tra sé e noi. Mediante
l'incarnazione di Gesù, mediante il suo sangue versato siamo stati tirati
dentro una consanguineità molto reale con Gesù e quindi con Dio stesso. Il
sangue di Gesù è il suo amore, nel quale la vita divina e quella umana sono
divenute una cosa sola. Preghiamo il Signore, affinché comprendiamo sempre
di più la grandezza di questo mistero! Affinché esso sviluppi la sua forza
trasformatrice nel nostro intimo, in modo che diventiamo veramente consan-
guinei di Gesù, pervasi dalla sua pace e cosı̀ anche in comunione gli uni con gli
altri.
Ora, però, emerge ancora un'altra domanda. Nel Cenacolo, Cristo dona ai
discepoli il suo Corpo e il suo Sangue, cioè se stesso nella totalità della sua
persona. Ma può farlo? È ancora fisicamente presente in mezzo a loro, sta di
fronte a loro! La risposta è: in quell'ora Gesù realizza ciò che aveva annun-
ciato precedentemente nel discorso sul Buon Pastore: «Nessuno mi toglie la
mia vita: io la do da me stesso. Ho il potere di darla e il potere di riprenderla
di nuovo... ».5 Nessuno può togliergli la vita: Egli la dà per libera decisione. In
quell'ora anticipa la crocifissione e la risurrezione. Ciò che là si realizzerà, per
4 Cfr. ThWNT II 105-137. 5 Gv 10, 18.