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riconosciamo la continua presenza del suo amore, che sempre di nuovo ci
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Nel Vangelo, abbiamo ascoltato la prima parte della cosiddetta « preghie-
ra sacerdotale » di Gesù 5 - a conclusione dei discorsi di addio - piena di
confidenza, di dolcezza e di amore. Viene chiamata « preghiera sacerdotale »,
perché in essa Gesù si presenta in atteggiamento di sacerdote che intercede
per i suoi, nel momento in cui sta per lasciare questo mondo. Il brano è
dominato dal duplice tema dell'ora e della gloria. Si tratta dell'ora della
morte,6 l'ora nella quale il Cristo deve passare da questo mondo al Padre.7
Ma essa è, allo stesso tempo, anche l'ora della sua glorificazione che si compie
attraverso la croce, chiamata dall'evangelista Giovanni « esaltazione », cioè
innalzamento, elevazione alla gloria: l'ora della morte di Gesù, l'ora del-
l'amore supremo, è l'ora della sua gloria più alta. Anche per la Chiesa, per
ogni cristiano, la gloria più alta è quella Croce, è vivere la carità, dono totale
a Dio e agli altri.
Cari fratelli e sorelle! Ho accolto molto volentieri l'invito rivoltomi dai
Vescovi della Croazia a visitare questo Paese in occasione del primo Incontro
Nazionale delle Famiglie Cattoliche Croate. Desidero esprimere il mio vivo
apprezzamento per l'attenzione e l'impegno verso la famiglia, non solo perché
questa fondamentale realtà umana oggi, nel vostro Paese come altrove, deve
affrontare difficoltà e minacce, e quindi ha particolare bisogno di essere
evangelizzata e sostenuta, ma anche perché le famiglie cristiane sono una
risorsa decisiva per l'educazione alla fede, per l'edificazione della Chiesa come
comunione e per la sua presenza missionaria nelle più diverse situazioni di
vita. Conosco la generosità e la dedizione con cui voi, cari Pastori, servite il
Signore e la Chiesa. Il vostro lavoro quotidiano per la formazione alla fede
delle nuove generazioni, come anche per la preparazione al matrimonio e per
l'accompagnamento delle famiglie, è la strada fondamentale per rigenerare
sempre di nuovo la Chiesa e anche per vivificare il tessuto sociale del Paese.
Continuate con disponibilità questo vostro prezioso impegno pastorale!
È ben noto a ciascuno come la famiglia cristiana sia segno speciale della
presenza e dell'amore di Cristo e come essa sia chiamata a dare un contributo
specifico ed insostituibile all'evangelizzazione. Il beato Giovanni Paolo II,
che per ben tre volte visitò questo nobile Paese, affermava che « la famiglia
cristiana è chiamata a prendere parte viva e responsabile alla missione della
Chiesa in modo proprio e originale, ponendo cioè al servizio della Chiesa e
5 Cfr. Gv 17, 1-11a. 6 Cfr. Gv 2, 4; 7, 30; 8, 20. 7 13, 1.