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et constantia perseveravit, ut omni ope ac studio in proximum spem instillaret,
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differenze tra un soggetto ed un altro e tra le diverse popolazioni umane sono
diventate oggetto di indagini genetiche che lasciano intravedere la possibilità
di nuove conquiste.
L'ambito della ricerca rimane anche oggi molto aperto e ogni giorno
vengono dischiusi nuovi orizzonti ancora in larga parte inesplorati. La fatica
del ricercatore in questi ambiti cosı̀ enigmatici e preziosi richiede un partico-
lare sostegno; per questo la collaborazione tra le differenti scienze è un sup-
porto che non può mai mancare per approdare a risultati che siano efficaci e
nello stesso tempo produttori di autentico progresso per l'umanità intera.
Questa complementarità permette di evitare il rischio di un diffuso riduzio-
nismo genetico, incline a identificare la persona esclusivamente con il riferi-
mento all'informazione genetica e alle sue interazioni con l'ambiente. È ne-
cessario ribadire che l'uomo sarà sempre più grande di tutto ciò che forma il
suo corpo; egli, infatti, porta con sé la forza del pensiero, che è sempre tesa
alla verità su di sé e sul mondo. Ritornano, cariche di significato, le parole di
un grande pensatore che fu anche valente scienziato, Blaise Pascal: « L'uomo
non è che un giunco, il più debole nella natura, ma è un giunco pensante. Non
occorre che l'universo intero si armi per schiacciarlo; un vapore, una goccia
d'acqua è sufficiente per ucciderlo. Ma quand'anche l'universo intero lo
schiacciasse, l'uomo sarebbe pur sempre più nobile di ciò che lo uccide, perché
egli sa di morire e conosce la superiorità che l'universo ha su di lui; l'universo
invece non ne sa nulla ».1
Ogni essere umano, dunque, è molto di più di una singolare combinazione
di informazioni genetiche che gli vengono trasmesse dai genitori. La genera-
zione di uomo non potrà mai essere ridotta a una mera riproduzione di un
nuovo individuo della specie umana, cosı̀ come avviene con un qualunque
animale. Ogni apparire nel mondo di una persona è sempre una nuova crea-
zione. Lo ricorda con profonda sapienza la parola del Salmo: « Sei tu che hai
creato le mie viscere e mi hai tessuto nel seno di mia madre... Non ti erano
nascoste le mie ossa quando venivo formato nel segreto ».2 Se si vuole entrare
nel mistero della vita umana, quindi, è necessario che nessuna scienza si isoli,
pretendendo di possedere l'ultima parola. Si deve condividere, invece, la
comune vocazione per giungere alla verità pur nella differenza delle metodo-
logie e dei contenuti propri a ogni scienza.
1 Pensieri, 347. 2 139, 13. 15.