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Congregatio de Causis Sanctorum 881
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Congregatio de Causis Sanctorum 883
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Congregatio de Causis Sanctorum 885
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Congregatio de Causis Sanctorum 887
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Congregatio de Causis Sanctorum 889
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Congregatio de Causis Sanctorum 893
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Acta Benedicti Pp. XVI 853
Santi e delle Sante assicura che è possibile a tutti, se ci si fida e ci si affida
a Cristo. Il loro esempio incoraggia chi si dice cristiano ad essere credibile,
cioè coerente con i principi e la fede che professa. Non basta infatti apparire
buoni ed onesti; occorre esserlo realmente. E buono ed onesto è colui che non
copre con il suo io la luce di Dio, non mette davanti se stesso, ma lascia
trasparire Dio.
Questa è la lezione di vita di san Venceslao, che ebbe il coraggio di ante-
porre il regno dei cieli al fascino del potere terreno. Il suo sguardo non si
staccò mai da Gesù Cristo, il quale patı̀ per noi, lasciandoci un esempio,
perché ne seguiamo le orme, come scrive san Pietro nella seconda lettura
poc'anzi proclamata. Quale docile discepolo del Signore, il giovane sovrano
Venceslao si mantenne fedele agli insegnamenti evangelici che gli aveva im-
partito la santa nonna, la martire Ludmilla. Seguendoli, ancor prima di
impegnarsi nel costruire una convivenza pacifica all'interno della Patria e
con i Paesi confinanti, si adoperò per propagare la fede cristiana, chiamando
sacerdoti e costruendo chiese. Nella prima « narrazione » paleoslava si legge
che « soccorreva i ministri di Dio e abbellı̀ anche molte chiese » e che « bene-
ficava i poveri, vestiva gli ignudi, dava da mangiare agli affamati, accoglieva
i pellegrini, proprio come vuole il Vangelo. Non tollerava che si facesse ingiu-
stizia alle vedove, amava tutti gli uomini, poveri o ricchi che fossero ».
Imparò dal Signore ad essere « misericordioso e pietoso » 4 ed animato da
spirito evangelico giunse a perdonare persino il fratello, che aveva attentato
alla sua vita. Giustamente, pertanto, lo invocate come « Erede » della vostra
Nazione, e, in un canto a voi ben noto, gli domandate di non permettere che
essa perisca.
Venceslao è morto martire per Cristo. È interessante notare che il fratello
Boleslao riuscı̀, uccidendolo, ad impadronirsi del trono di Praga, ma la corona
che in seguito si imponevano sulla testa i suoi successori non portava il suo
nome. Porta invece il nome di Venceslao, a testimonianza che « il trono del re
che giudica i poveri nella verità resterà saldo in eterno ».5 Questo fatto viene
giudicato come un meraviglioso intervento di Dio, che non abbandona i suoi
fedeli: « l'innocente vinto vinse il crudele vincitore similmente a Cristo sulla
croce »,6 ed il sangue del martire non ha chiamato odio e vendetta, bensı̀
perdono e pace.
4 Salmo respon. 5 Cfr. l'odierno Ufficio delle Letture. 6 Cfr. La leggenda di San Venceslao.