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Acta Francisci Pp. 451
III
In Missa Chrismali in Basilica Vaticana.**
« Lo Spirito del Signore è sopra di me; / per questo mi ha consacrato
con l'unzione / e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, / a
proclamare ai prigionieri la liberazione / e ai ciechi la vista; / a rimettere in
libertà gli oppressi ».1 Il Signore, Unto dallo Spirito, porta il lieto Annuncio ai
poveri. Tutto ciò che Gesù annuncia, e anche noi, sacerdoti, è lieto Annuncio.
Gioioso della gioia evangelica: di chi è stato unto nei suoi peccati con l'olio
del perdono e unto nel suo carisma con l'olio della missione, per ungere gli
altri. E, al pari di Gesù, il sacerdote rende gioioso l'annuncio con tutta la
sua persona. Quando predica l'omelia - breve, se possibile - lo fa con la gioia
che tocca il cuore della sua gente mediante la Parola con cui il Signore ha
toccato lui nella sua preghiera. Come ogni discepolo missionario, il sacer-
dote rende gioioso l'annuncio con tutto il suo essere. E, d'altra parte, sono
proprio i particolari più piccoli - tutti lo abbiamo sperimentato - quelli che
meglio contengono e comunicano la gioia: il particolare di chi fa un piccolo
passo in più e fa sì che la misericordia trabocchi nelle terre di nessuno; il
particolare di chi si decide a concretizzare e fissa giorno e ora dell'incontro;
il particolare di chi lascia, con mite disponibilità, che usino il suo tempo…
Il lieto Annuncio può sembrare semplicemente un altro modo di dire
"Vangelo", come "buona novella", o "buona notizia". Tuttavia, contiene qual-
cosa che riassume in sé tutto il resto: la gioia del Vangelo. Riassume tutto
perché è gioioso in se stesso.
Il lieto Annuncio è la perla preziosa del Vangelo. Non è un oggetto, è una
missione. Lo sa chi sperimenta « la dolce e confortante gioia di evangelizzare ».2
Il lieto Annuncio nasce dall'Unzione. La prima, la "grande unzione sa-
cerdotale" di Gesù, è quella che fece lo Spirito Santo nel seno di Maria.
In quei giorni, la lieta Annunciazione fece cantare il Magnificat alla
Madre Vergine, riempì di santo silenzio il cuore di Giuseppe, suo sposo, e
fece sussultare di gioia Giovanni nel seno di sua madre Elisabetta.
* Die 13 Aprilis 2017. 1 Lc 4, 18. 2 Esort. ap. Evangelii gaudium, 10.