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et constantia perseveravit, ut omni ope ac studio in proximum spem instillaret,
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Quali luoghi e modi possiamo inventarci per aiutare nell'incontro con Gesù
l'umanità degli altri? E anche come costruire in noi preti un'umanità bella e
feconda? Grazie, Santità!
Grazie! Cari confratelli, innanzitutto vorrei esprimere la mia grande gioia
di essere con voi, parroci di Roma: i miei parroci, siamo in famiglia. Il Cardi-
nale Vicario ci ha detto bene che è un momento di riposo spirituale. E in
questo senso sono anche grato che posso iniziare la Quaresima con un mo-
mento di riposo spirituale, di respiro spirituale, nel contatto con voi. E ha
anche detto: stiamo insieme perché voi potete raccontarmi le vostre esperien-
ze, le vostre sofferenze, anche i vostri successi e gioie. Quindi non direi che qui
parla un oracolo, al quale voi chiedete. Siamo invece in uno scambio fami-
liare, dove per me è anche molto importante, tramite voi, conoscere la vita
nelle parrocchie, le vostre esperienze con la Parola di Dio nel contesto del
nostro mondo di oggi. E vorrei cosı̀ imparare anch'io, avvicinarmi alla realtà
dalla quale chi è nel Palazzo Apostolico è anche un po' troppo distante. E
questo è anche il limite delle mie risposte. Voi vivete nel contatto diretto,
giorno per giorno, con il mondo di oggi; io vivo in contatti diversificati, che
sono molto utili. Per esempio, adesso ho avuto la visita « ad limina » dei
Vescovi della Nigeria. E ho potuto vedere cosı̀, tramite le persone, la vita
della Chiesa in un Paese importante dell'Africa, il più grande, con 140 milioni
di abitanti, un grande numero di cattolici, e toccare le gioie e anche le soffe-
renze della Chiesa. Ma per me questo è ovviamente un riposo spirituale,
perché è una Chiesa come la vediamo negli Atti degli Apostoli. Una Chiesa
dove c'è la fresca gioia di aver trovato Cristo, di aver trovato il Messia di Dio.
Una Chiesa che vive e cresce ogni giorno. La gente è gioiosa di trovare Cristo.
Hanno vocazioni e cosı̀ possono dare, nei diversi Paesi del mondo, sacerdoti
fidei donum. E vedere che non c'è solo una Chiesa stanca, come si trova spesso
in Europa, ma una Chiesa giovane, piena di gioia dello Spirito Santo, è
certamente un rinfresco spirituale. Ma è anche importante per me, con tutte
queste esperienze universali, vedere la mia Diocesi, i problemi e tutte le realtà
che vivono in questa Diocesi.
In questo senso, in sostanza, sono d'accordo con lei: non è sufficiente
predicare o fare pastorale con il bagaglio prezioso acquisito negli studi della
teologia. Questo è importante e fondamentale, ma deve essere personalizzato:
da conoscenza accademica, che abbiamo imparato e anche riflettuto, in vi-
sione personale della mia vita, per arrivare alle altre persone. In questo senso
vorrei dire che è importante, da una parte, concretizzare con la nostra espe-