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e custodire l'abito nuziale, la carità, vivere un profondo amore a Dio e
al prossimo.
Cari fratelli e sorelle! Sono venuto per condividere con voi gioie e speran-
ze, fatiche e impegni, ideali e aspirazioni di questa comunità diocesana. So
che vi siete preparati a questa Visita con un intenso cammino spirituale,
adottando come motto un versetto degli Atti degli Apostoli: « Nel nome di
Gesù Cristo, il Nazareno, cammina! ».7 So che anche a Lamezia Terme, come
in tutta la Calabria, non mancano difficoltà, problemi e preoccupazioni. Se
osserviamo questa bella regione, riconosciamo in essa una terra sismica non
solo dal punto di vista geologico, ma anche da un punto di vista strutturale,
comportamentale e sociale; una terra, cioè, dove i problemi si presentano in
forme acute e destabilizzanti; una terra dove la disoccupazione è preoccupan-
te, dove una criminalità spesso efferata, ferisce il tessuto sociale, una terra in
cui si ha la continua sensazione di essere in emergenza. All'emergenza, voi
calabresi avete saputo rispondere con una prontezza e una disponibilità sor-
prendenti, con una straordinaria capacità di adattamento al disagio. Sono
certo che saprete superare le difficoltà di oggi per preparare un futuro mi-
gliore. Non cedete mai alla tentazione del pessimismo e del ripiegamento su
voi stessi. Fate appello alle risorse della vostra fede e delle vostre capacità
umane; sforzatevi di crescere nella capacità di collaborare, di prendersi cura
dell'altro e di ogni bene pubblico, custodite l'abito nuziale dell'amore; perse-
verate nella testimonianza dei valori umani e cristiani cosı̀ profondamente
radicati nella fede e nella storia di questo territorio e della sua popolazione.
Cari amici! La mia visita si colloca quasi al termine del cammino avviato
da questa Chiesa locale con la redazione del progetto pastorale quinquennale.
Desidero ringraziare con voi il Signore per il proficuo cammino percorso e per
i tanti germi di bene seminati, che lasciano ben sperare per il futuro. Per fare
fronte alla nuova realtà sociale e religiosa, diversa dal passato, forse più
carica di difficoltà, ma anche più ricca di potenzialità, è necessario un lavoro
pastorale moderno e organico che impegni attorno al Vescovo tutte le forze
cristiane: sacerdoti, religiosi e laici, animati dal comune impegno di evange-
lizzazione. A questo riguardo, ho appreso con favore dello sforzo in atto per
mettersi in ascolto attento e perseverante della Parola di Dio, attraverso la
promozione di incontri mensili in diversi centri della Diocesi e la diffusione
della pratica della Lectio divina. Altrettanto opportuna è anche la Scuola di
7 3, 6.