dell'itinerario quaresimale, ma ci indica pure gli strumenti ascetici e pratici
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pregato, che abbiamo avuto l'incontro con Cristo, è che siamo « per gli altri ».
lontano da loro e quindi non posso dare indicazioni molto concrete - che il
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Acta Benedicti Pp. XVI 233
VII
In Cena Domini.*
Cari fratelli e sorelle,
nella lettura dal Libro dell'Esodo, che abbiamo appena ascoltato, viene
descritta la celebrazione della Pasqua di Israele cosı̀ come nella Legge mo-
saica aveva trovato la sua forma vincolante. All'origine può esserci stata una
festa di primavera dei nomadi. Per Israele, tuttavia, ciò si era trasformato in
una festa di commemorazione, di ringraziamento e, allo stesso tempo, di
speranza. Al centro della cena pasquale, ordinata secondo determinate regole
liturgiche, stava l'agnello come simbolo della liberazione dalla schiavitù in
Egitto. Per questo l'haggadah pasquale era parte integrante del pasto a base
di agnello: il ricordo narrativo del fatto che era stato Dio stesso a liberare
Israele « a mano alzata ». Egli, il Dio misterioso e nascosto, si era rivelato più
forte del faraone con tutto il potere che aveva a sua disposizione. Israele non
doveva dimenticare che Dio aveva personalmente preso in mano la storia del
suo popolo e che questa storia era continuamente basata sulla comunione con
Dio. Israele non doveva dimenticarsi di Dio.
La parola della commemorazione era circondata da parole di lode e di
ringraziamento tratte dai Salmi. Il ringraziare e benedire Dio raggiungeva il
suo culmine nella berakha, che in greco è detta eulogia o eucaristia: il benedire
Dio diventa benedizione per coloro che benedicono. L'offerta donata a Dio
ritorna benedetta all'uomo. Tutto ciò ergeva un ponte dal passato al presente
e verso il futuro: ancora non era compiuta la liberazione di Israele. Ancora la
nazione soffriva come piccolo popolo nel campo delle tensioni tra le grandi
potenze. Il ricordarsi con gratitudine dell'agire di Dio nel passato diventava
cosı̀ al contempo supplica e speranza: Porta a compimento ciò che hai comin-
ciato! Donaci la libertà definitiva!
Questa cena dai molteplici significati Gesù celebrò con i suoi la sera prima
della sua Passione. In base a questo contesto dobbiamo comprendere la nuo-
va Pasqua, che Egli ci ha donato nella Santa Eucaristia. Nei racconti degli
evangelisti esiste un'apparente contraddizione tra il Vangelo di Giovanni, da
* Die 5 Aprilis 2007.