Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale464
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Acta Apostolicae Sedis - Commentarium Officiale494
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Congregatio pro Doctrina Fidei 497
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Congregatio pro Doctrina Fidei 499
compito di discernimento delle presunte apparizioni e rivelazioni, messaggi e
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Sacra Congregatio pro Doctrina Fidei 503
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Congregatio de Causis Sanctorum 513
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Acta Benedicti Pp. XVI 487
di singolare. Mentre gli uomini stavano lavorando insieme per costruire la
torre, improvvisamente si resero conto che stavano costruendo l'uno contro
l'altro. Mentre tentavano di essere come Dio, correvano il pericolo di non
essere più neppure uomini, perché avevano perduto un elemento fondamen-
tale dell'essere persone umane: la capacità di accordarsi, di capirsi e di
operare insieme.
Questo racconto biblico contiene una sua perenne verità; lo possiamo
vedere lungo la storia, ma anche nel nostro mondo. Con il progresso della
scienza e della tecnica siamo arrivati al potere di dominare forze della natura,
di manipolare gli elementi, di fabbricare esseri viventi, giungendo quasi fino
allo stesso essere umano. In questa situazione, pregare Dio sembra qualcosa
di sorpassato, di inutile, perché noi stessi possiamo costruire e realizzare tutto
ciò che vogliamo. Ma non ci accorgiamo che stiamo rivivendo la stessa espe-
rienza di Babele. È vero, abbiamo moltiplicato le possibilità di comunicare, di
avere informazioni, di trasmettere notizie, ma possiamo dire che è cresciuta la
capacità di capirci o forse, paradossalmente, ci capiamo sempre meno? Tra gli
uomini non sembra forse serpeggiare un senso di diffidenza, di sospetto, di
timore reciproco, fino a diventare perfino pericolosi l'uno per l'altro? Ritor-
niamo allora alla domanda iniziale: può esserci veramente unità, concordia?
E come?
La risposta la troviamo nella Sacra Scrittura: l'unità può esserci solo con
il dono dello Spirito di Dio, il quale ci darà un cuore nuovo e una lingua
nuova, una capacità nuova di comunicare. E questo è ciò che si è verificato a
Pentecoste. In quel mattino, cinquanta giorni dopo la Pasqua, un vento
impetuoso soffiò su Gerusalemme e la fiamma dello Spirito Santo discese
sui discepoli riuniti, si posò su ciascuno e accese in essi il fuoco divino, un
fuoco di amore capace di trasformare. La paura scomparve, il cuore sentı̀ una
nuova forza, le lingue si sciolsero e iniziarono a parlare con franchezza, in
modo che tutti potessero capire l'annuncio di Gesù Cristo morto e risorto.
A Pentecoste dove c'era divisione ed estraneità, sono nate unità e com-
prensione.
Ma guardiamo al Vangelo di oggi, nel quale Gesù afferma: « Quando verrà
lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità ».3 Qui Gesù, parlando
dello Spirito Santo, ci spiega che cos'è la Chiesa e come essa debba vivere per
essere se stessa, per essere il luogo dell'unità e della comunione nella Verità; ci
3 Gv 16, 13.