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Congregatio pro Gentium Evangelizatione 133
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apprezzamento per il lavoro che svolgete al servizio del Successore di Pietro
nel suo ministero di confermare i fratelli nella fede.1
Ringrazio il Signor Cardinale William Joseph Levada per il suo indirizzo
di saluto, nel quale ha richiamato le tematiche che impegnano attualmente la
Congregazione, nonché le nuove responsabilità che il Motu Proprio « Ecclesiae
Unitatem » le ha affidato, unendo in modo stretto al Dicastero la Pontificia
Commissione Ecclesia Dei.
Vorrei ora brevemente soffermarmi su alcuni aspetti che Ella, Signor
Cardinale, ha esposto.
Anzitutto, desidero sottolineare come la Vostra Congregazione partecipi
del ministero di unità, che è affidato, in special modo, al Romano Pontefice,
mediante il suo impegno per la fedeltà dottrinale. L'unità è infatti primaria-
mente unità di fede, sostenuta dal sacro deposito, di cui il Successore di Pietro
è il primo custode e difensore. Confermare i fratelli nella fede, tenendoli uniti
nella confessione del Cristo crocifisso e risorto costituisce per colui che siede
sulla Cattedra di Pietro il primo e fondamentale compito conferitogli da Gesù.
È un inderogabile servizio dal quale dipende l'efficacia dell'azione evangeliz-
zatrice della Chiesa fino alla fine dei secoli.
Il Vescovo di Roma, della cui potestas docendi partecipa la Vostra Con-
gregazione, è tenuto costantemente a proclamare: « Dominus Iesus » - « Gesù
è il Signore ». La potestas docendi, infatti, comporta l'obbedienza alla fede,
affinché la Verità che è Cristo continui a risplendere nella sua grandezza e a
risuonare per tutti gli uomini nella sua integrità e purezza, cosı̀ che vi sia un
unico gregge, radunato attorno all'unico Pastore.
Il raggiungimento della comune testimonianza di fede di tutti i cristiani
costituisce pertanto la priorità della Chiesa di ogni tempo, al fine di condurre
tutti gli uomini all'incontro con Dio. In questo spirito confido in particolare
nell'impegno del Dicastero perché vengano superati i problemi dottrinali che
ancora permangono per il raggiungimento della piena comunione con la Chie-
sa da parte della Fraternità S. Pio X.
Desidero inoltre rallegrarmi per l'impegno in favore della piena integra-
zione di gruppi di fedeli e di singoli, già appartenenti all'Anglicanesimo, nella
vita della Chiesa Cattolica, secondo quanto stabilito nella Costituzione Apo-
stolica Anglicanorum coetibus. La fedele adesione di questi gruppi alla verità
ricevuta da Cristo e proposta dal Magistero della Chiesa non è in alcun modo
1 Cfr. Lc 22, 32.