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Congregatio de Causis Sanctorum 771
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Congregatio de Causis Sanctorum 773
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Congregatio de Causis Sanctorum 775
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Ho voluto accennare a questa condizione socioculturale, perché essa met-
te in risalto il carisma specifico della Certosa, come un dono prezioso per la
Chiesa e per il mondo, un dono che contiene un messaggio profondo per la
nostra vita e per l'umanità intera. Lo riassumerei cosı̀: ritirandosi nel silenzio
e nella solitudine, l'uomo, per cosı̀ dire, si « espone » al reale nella sua nudità, si
espone a quell'apparente « vuoto » cui accennavo prima, per sperimentare
invece la Pienezza, la presenza di Dio, della Realtà più reale che ci sia, e
che sta oltre la dimensione sensibile. È una presenza percepibile in ogni
creatura: nell'aria che respiriamo, nella luce che vediamo e che ci scalda,
nell'erba, nelle pietre... Dio, Creator omnium, attraversa ogni cosa, ma è
oltre, e proprio per questo è il fondamento di tutto. Il monaco, lasciando
tutto, per cosı̀ dire « rischia »: si espone alla solitudine e al silenzio per non
vivere di altro che dell'essenziale, e proprio nel vivere dell'essenziale trova
anche una profonda comunione con i fratelli, con ogni uomo.
Qualcuno potrebbe pensare che sia sufficiente venire qui per fare questo
« salto ». Ma non è cosı̀. Questa vocazione, come ogni vocazione, trova risposta
in un cammino, nella ricerca di tutta una vita. Non basta infatti ritirarsi in
un luogo come questo per imparare a stare alla presenza di Dio. Come nel
matrimonio non basta celebrare il Sacramento per diventare effettivamente
una cosa sola, ma occorre lasciare che la grazia di Dio agisca e percorrere
insieme la quotidianità della vita coniugale, cosı̀ il diventare monaci richiede
tempo, esercizio, pazienza, « in una perseverante vigilanza divina - come
affermava san Bruno - attendendo il ritorno del Signore per aprirgli imme-
diatamente la porta »; 5 e proprio in questo consiste la bellezza di ogni voca-
zione nella Chiesa: dare tempo a Dio di operare con il suo Spirito e alla
propria umanità di formarsi, di crescere secondo la misura della maturità
di Cristo, in quel particolare stato di vita. In Cristo c'è il tutto, la pienezza;
noi abbiamo bisogno di tempo per fare nostra una delle dimensioni del suo
mistero. Potremmo dire che questo è un cammino di trasformazione in cui si
attua e si manifesta il mistero della risurrezione di Cristo in noi, mistero a cui
ci ha richiamato questa sera la Parola di Dio nella Lettura biblica, tratta
dalla Lettera ai Romani: lo Spirito Santo, che ha risuscitato Gesù dai morti, e
che darà la vita anche ai nostri corpi mortali,6 è Colui che opera anche la
nostra configurazione a Cristo secondo la vocazione di ciascuno, un cammino
che si snoda dal fonte battesimale fino alla morte, passaggio verso la casa del
5 Lettera a Rodolfo, 4. 6 Cfr Rm 8, 11.